Il Gazzettino, Torino-Chievo 1-1. Veronesi a lungo superiori, il 4° rigore sbagliato da Belotti negli ultimi 6. Iago Falque sempre insidioso, il grave infortunio a Castro

Con Stefano Sorrentino, portiere del Chievo

(v.zagn.) Il Chievo è lì, già a +7 sulla zona retrocessione e insomma la salvezza è ipotecata, come sempre, in questo millennio, a parte una retrocessione, subito riassorbita. Maran è grande e meriterebbe un club più tifato rispetto all’altra Verona, di cui il presidente Campedelli neanche comunica spettatori e incasso, per non evidenziare la micropiazza. Il Toro, viceversa, ha un bel pubblico eppure non gira, mantiene solo il punto di margine sui clivensi, perchè Belotti si fa parare il 4° rigore degli ultimi 6. Striscia negativa, insomma, anche più di Berardi, che per il Sassuolo calcia sulla traversa, solo che i neroverdi rimediano, non i granata.
La squadra costruita dal ds Romairone soffre nel finale, dopo avere a lungo infastidito il grintosissimo Mihajlovic. Paga l’espulsione di Radovanovic, ma è il Torino a finire tra i fischi, dopo la contestazione della curva primavera al presidente Cairo. A San Siro era piaciuto, bloccando l’Inter, ieri è tornato indietro e Sinisa con il metro usato dall’Italia per Ventura sarebbe forse da esonerare. La vittoria è negata dall’ex Stefano Sorrentino, figlio di Roberto, torinese, abile a respingere il tiro debole dagli 11 metri e del Gallo, a digiuno da 2 mesi. Il portiere devia sulla traversa un tiro a colpo sicuro di Iago Falque, a metà ripresa. A sinistra, il Chievo aveva bloccato anche le avanzate di De Silvestri. Colpevole del gol di Hetemaj, pallonetto aereo al quarto d’ora. Pareggia Baselli, sempre interessante, si fa male Castro, mancato torinista, eppure brilla il sostituto Bastien. Burdisso chiude Hetemaj, Inglese segna ma in fuorigioco. Entra Niang per Obi, il migliore, con arretramento di Ljajic, il rigore è concesso grazie al var, per intervenuto imprudente.

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