Il Gazzettino, Dino Zoff: “La nazionale è discreta, vincere però è un altro discorso. L’Europeo in 12 nazioni è affascinante. La Juve è favorita ovunque, l’unico problema può essere la maledizione delle finali di Champions. Apprezzo i portieri friulani, io mi ispiravo a Banks”

Dino Zoff (intopic.it)

Dino Zoff, facciamo le pagelle di fine anno?
«Non amo i numeri e poi avrei preferito parlare di formula uno, sono un grande appassionato, correvo per diletto, negli anni ’60».
Va beh, ma torniamo al calcio. Negli ultimi 17 anni ha allenato solo la Fiorentina, meno di una stagione, segue ancora?
«Tanto in tv. Abitando a Roma, qualche volta vado all’Olimpico, c’ero per la coppa Italia vinta dalla Juve, sul Milan».
La Juve vincerà tutto, finalmente?
«Lo spero. Scudetto non dovrebbe avere problemi, le coppe italiane dipende dalla concentrazione, dalla voglia, ma anche in Champions è favorita».
Davvero? Su Barcellona e Real Madrid, su Manchester e Bayern?
«Per me sì, grazie a Cristiano Ronaldo. L’unica incognita, se arriva in fondo, è la tenuta mentale, considerate le 7 finali perdute, due anche da parte mia: nel ’73 a Belgrado con l’Ajax, gol in avvio di Rep, dieci anni più tardi ad Atene, Magath per l’Amburgo. E’ la più forte, certo il calcio è strano, puoi incappare anche nella maledizione…».
Ma in Italia è fermabile? Pensiamo alla pochezza del Milan, tre partite senza segnare…
«Ecco, non parliamo di Bologna-Milan, il primo tempo era improponibile, di paura per entrambe. Va combattuta come si può, non puoi metterti alla pari: i bianconeri sono più forti, neanche loro però sono spregiudicati; Allegri ha meriti stratosferici, ma viene meno celebrato rispetto ad altri grandi tecnici del passato, la società che gli mette a disposizione una grande squadra, ma i suoi valori sono indubbi».
Qual è stata la sua Juve migliore?
«Ne indico tre. Dapprima con con Causio, Haller e Bettega, metà anni ’70. Poi il successo in coppa Uefa a Bilbao, 2-1 a Torino e 0-0 in Baskonia, nel ’77: è l’unica squadra italiana vincitrice di un trofeo senza stranieri, in ogni tempo. E poi naturalmente l’82-’83, nonostante il secondo posto. Avevamo 6-7 nazionali, campioni del mondo, più Boniek e Platini, certo questa non scherza, con 7 campioni di seguito in bacheca».
Szczesny è meglio di lei?
«Mi piace, è un buon portiere, giovane. Gentile o Joao Cancelo? Ecco, non mi chieda questi paragoni, sono altri tempi. Ecco, Allegri ha del Trapattoni per il pragmatismo, ma andrebbe celebrato, non denigrato. Ricordo Andrea Agnelli al campo, a 6-7 anni, nipote di Gianni: l’avvocato straordinario, era interessato al calcio, sapeva più di me, seguiva tutto, con informatori telefonici. Venivo dal Napoli, con 19 partite in nazionale, mi chiese dei centravanti, danese e svedese».
Oggi si guadagna tanto di più?
«I prezzi li fa il mercato, non c’è morale, se solo tu hai una bicicletta te la pagano tanto. E’ grazie ai campioni che hai chances in Champions».
Quanto sono in crisi le milanesi?
«Da Spalletti ci si aspettave di più. Al Milan fece problemi l’Uefa, le concorrenti sono agguerite, soprattutto in Europa».
Ancelotti vincerà l’Europa league?
«Il Napoli ha tante concorrenti, a partire dal Chelsea, certo ha esperienza e tira fuori il massimo, dal dopo Sarri».
Cosa propone sul Var?
«Miglioriamo gli uomini. E’ necessario sul fuorigioco, come c’era prima la goal line tecnoloty. Il resto mi ricorda il moviolone di Aldo Biscardi, interverrei solo quando tutti vedono quanto è successo escluso l’arbitro, il 30% dei rigori concessi dopo non li avrei dati, perchè la macchina non può vedere l’intensità o la velocità di uno scontro».
Con Facchetti capitano, fu campione d’Europa mezzo secolo fa, a Roma, è tempo di rivincere gli Europei?
«Mettiamo in campo una discreta nazionale, non sono così negativo, ce la giochiamo con il 95% delle avversarie, in Europa. Arrivare primi, però, è un altro discorso. Io arrivai in finale in Belgio e Olanda 2000, da allenatore, questo Europeo sarà in 12 nazioni, ma va tutto. 
Il calcio è mondiale, esagerare non è sempre positivo, resta un veicolo importantissimo, in cui i cinesi investono, aspirando ai mondiali».
Tre portieri friulani sono in A…
«Apprezzo Meret e Scuffet, conosco meno Provedel. Meret è solo sfortunato sul piano fisico. Io mi ispiravo all’inglese Gordon Banks».
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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