Ilmessaggero.it e Leggo.it, la serie B. Venezia-Cosenza 0-1, Braglia vale molto di più del personaggio Zenga. Il Cittadella rimonta due volte il Perugia, al Tombolato spesso si distrae. Liverani insegue il doppio salto, con il Lecce, il Padova rischia la C

Un momento di Venezia-Cosenza (ilmessaggero.it)

https://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/il_cosenza_sbanca_venezia_cittadella_riprende_perugia_volte_lecce_regola_padova-4191243.html

https://sport.leggo.it/calcio/il_cosenza_sbanca_venezia_cittadella_riprende_perugia_volte_lecce_regola_padova-4191264.html

di Vanni Zagnoli

Il pomeriggio della serie B è soprattutto con le venete. Perdono Venezia, in casa con il Cosenza, e il Padova, a Lecce, pareggia il Cittadella con il Perugia.

Al Penzo deflagra la differenza fra Piero Braglia (“Ho 63 anni, non allenerò mai in serie A”) e Walter Zenga, con gli arancioneroverdi a tratti fischiati. Di fronte ci sono un mago del sud, con promozioni e salvezze in piazze dimenticate dal grande calcio, dove le difficoltà economiche impediscono di arrivare in A, e un grande personaggio, mediatico, che buca lo schermo, ma che sui campi italiani è arrivato presto in A dopo eccellenti esperienze all’estero, ma a parte a Catania non ha mai convinto appieno. A Palermo l’esonero di Zamparini è stato precipitoso come al solito, alla Sampdoria è uscito in agosto dall’Europa league, mentre a Crotone perdendo 12 gare su 23.

A Venezia, in realtà, è la prima sconfitta dell’erede di Stefano Vecchi, ma è significativa della differenza anche del potenziale, considerato che i silani tornano in B dopo 16 anni e di Marulla hanno solo il figlio, come team manager, del leggendario bomber a cui è dedicato lo stadio San Vito.

Walter veniva da 3 vittorie, paga il diagonale rasoterra di D’Orazio,  dall’interno dell’area, al 36′ st, su contropiede. Il possesso palla è lagunare, i calabresi crescono in un match a ritmi elevati. Il cosentino Bruccini coglie la traversa al 34’, da 20 metri, all’intervallo Maniero colpisce un doppio palo da distanza ravvicinata. Quando il Venezia sembra rianimarsi arriva il gol, strameritato.

Il Lecce resiste al secondo posto, Liverani era un allenatore nato, per Preziosi, quando lo scelse come erede di Gasperini. Non era pronto, per la A, l’avrebbe meritata avendo salvato la Ternana, un anno e mezzo fa, in Salento insegue il doppio salto. Al 10’, cross per Scavone, che infila di testa. 28’, azione personale di Armellino, gran sinistro e raddoppio. A metà ripresa, lo svagato Meccariello tocca Broh e Capello dal dischetto autografa il 2-1. La chiude 

Lucioni, al 26’, senonchè nel recupero Lepore atterra Bonazzoli, che trasforma dal dischetto.

A Cittadella, il Perugia avanza due volte. Al 16’, Vido aggira Paleari in uscita ma viene fermato da Camigliano in scivolata. Al 27′ ripartenza Kingsley-Melchiorri e cross per Verre, l’ex romanista suggella lo 0-1. Al 36′ cross di Benedetti, la palla schizza sui piedi di Settembrini che pareggia in diagonale. Nella ripresa, Paleari si conferma super, su Verre, mentre Gabriel ferma Strizzolo e Adorni. 12’, controfuga di Kingsley, traversone e autogol di Camigliano. Reazione granata con Settembrini e il palo di Malcore. Al 32’ Branca scaglia un tiro dal limite, deviato, beffardo 2-2.

Il Palermo non va oltre il pari contro lo Spezia e perde l’occasione di allungare sulle inseguitrici. Al ‘Piccò finisce 1-1, con i liguri allenati da Marino che per lungo tempo si fanno preferire alla capolista. Vantaggio dei siciliani con Faletti al 25′ pari al 35’ di Capradossi.

Da “Ilmessaggero.it”, “Leggo.it”

Related Posts

Leave a reply