Il Gazzettino. Il sempreverde Toni stende il Napoli con una doppietta, ha segnato 7 gol nelle ultime 6 gare, è a 2 reti dall’ex ds Mascetti, miglior cannoniere gialloblù in A

La versione integrale del commento per il Gazzettino del nordest.

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Luca Toni

Verona-Napoli 2-0

GOL: 7′ pt e 6′ st Toni.

Verona (4-3-3): Benussi 6,5; Sala 6,5, Rodriguez 6,5, Moras 6, Pisano 6; Obbadi 6,5 (25′ st Christodoulopoulos 6), Tachtsidis 7, Hallfredsson 7; Gomez 6,5 (21’ st Greco 6), Toni 7,5, Jankovic 6,5 (40’ st Martic sv). All.: Mandorlini.

Napoli (4-2-3-1): Andujar 5,5; Mesto 4,5 (22′ st Higuain 6), Albiol 5,5, Britos 5,5, Ghoulam 5,5; Inler 6, Lopez 5; De Guzman 5 (15’ st Callejon 5,5), Hamsik 5,5 (36’st Gabbiadini 6), Mertens 5,5; Zapata 5,5. All.: Benitez. Arbitro: Banti di Livorno 5,5.

Note: espulso al 44’ st Sala per doppia ammonizione. Ammoniti: Ghoulam, Sala, Gomez, Mesto, Albiol, Tachtsidis, Lazaros, Gabbiadini, Britos e Toni per gioco falloso; Obbadi per comportamento non regolamentare. Recupero: pt 2’, st 5′. Angoli: 6-5 per il Napoli.

Vanni Zagnoli

Magari finisce al contrario della scorsa stagione, il Verona può terminare in gloria, dopo che Mandorlini aveva rischiato l’esonero: con 32 punti è già tranquillo, a +11 sul Cagliari. Un anno fa avvicinò l’Europa league nonostante il calo conclusivo, ora è a 8 punti in 4 gare. Aveva fermato la Roma, il Milan fuori casa, ieri ha battuto il Napoli, che all’andata lo maltrattò per 6-2 e anche un anno fa: 3-0 al Bentegodi e 5-1 al San Paolo. La Roma pareggia sempre, il Napoli non ne approfitta e così rischia di finire dietro anche alla Fiorentina.

L’Hellas è in ottima condizione e parte di prepotenza, come nei primi mesi del ritorno in A. Andujar chiude sui piedi di Gomez evitando il rigore e anche l’intervento di Toni. Che un attimo più tardi sblocca la gara delle 18. Pressa Mesto (improponibile in difesa), lo spedisce contro il portiere ma evita che Banti gli fischi il fallo, è un’azione di forza e di esperienza, per un centravanti che fra due mesi compirà 38 anni. Lì inizia a innervosirsi Benitez, ma in fondo è da inizio 2015 che si lamenta degli arbitraggi, magari in maniera ironica. Le ripartenze gialloblù sono a grande velocità, con la buona regia di Tachtsidis, che alla Roma Zeman preferiva a De Rossi. Il Napoli fatica a centrocampo con i soli Inler e Lopez, Jankovic ha un’occasione, mentre Duvan Zapata commette fallo su Moras e Benussi comunque aveva parato. Prima dell’intervallo il momento migliore, colpo di testa fuori di Mertens su cross di Lopez e salvataggio di Rodriguez su Zapata, servito da Hamsik.

A inizio secondo tempo il raddoppio è frutto di una galoppata vecchio stampo di Halfreddsson, l’islandese già premiato come mastino del Bentegodi: resiste al fallo di Mesto, evita che la palla esca e invita Toni alla classica spaccata vincente. Il campione del mondo è al 7° gol nelle ultime 6 partite, in A è il secondo cannoniere della storia gialloblù con 33 reti, 2 in più del danese Elkjaer e a 2 da Mascetti, rispettivamente bomber e ds dello scudetto di 30 anni fa. Benussi ferma in controtempo la conclusione di Inler, dà ragione a Mandorlini che lo preferisce a Rafael, ma in fondo anche il Rafael del Napoli ha perso il posto. De Laurentiis in tribuna è attonito, la squadra può raggiungere i quarti in Europa league ma in campionato tradisce gli antichi nei difensivi. A 2’ dalla fine Gabbiadini coglie il palo da fermo, da 30 metri. Lì è Sala a farsi prendere dai nervi e a reagire sul mancino, meritando la seconda ammonizione. Il finale è nervosissimo, anche tra Britos e Toni. Il Verona comunque non rischia più e 14 anni dopo il 2-1 firmato Mutu e Adailton torna a battere il Napoli. “Meglio non avere trovato di fronte Higuain – ammette Luca Toni -, perchè è un fuoriclasse. Avevamo peraltro più fame di loro”.

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