Il Gazzettino, Verona-Inter 2-2. L’ex Dimarco fischiato per avere esultato all’andata al rigore sbagliato da Henry. Le leggerezze dei nerazzurri sulla trequarti, ma poi il finale è loro

(rainews.it)

Non arriva la vittoria nella prima gara dell’èra Oaktree. Marotta ringrazia Zhang e dice: “Ci conforta che Lautaro voglia restare”. Rimasto intanto in panchina. L’Inter crea di più, dispiacciono i cori della curva Hellas contro Federico Dimarco, 50 partite e 5 gol fra i gialloblù, viene fischiato ogni volta che tocca palla: è un peccato che è forse il miglior esterno d’Europa, a sinistra, paga l’avere esultato in faccia a Henry per il rigore sbagliato, all’andata.

Baroni festeggia la salvezza impiegando il secondo portiere Perilli, che portò il Pordenone ai rigori nella storica sfida di coppa Italia a San Siro, con l’Inter, sarà il migliore. E’ infilzato presto da Arnautovic, sul quale Coppola parte in ritardo, l’austriaco sbraccia e lo aggira evitando il fallo. Il vantaggio nerazzurro dura 6’, lo slovacco Suslov non è chiuso da Bisseck, l’olandese Noslin è dimenticato da Acerbi e pareggia. Perilli poi evita il nuovo vantaggio dei campioni d’Italia per la 20. volta alzando su Thuram. Il palleggio a terra resta piacevole, porta una punizione sprecata da Calahnoglu e la parata su Frattesi. L’Inter è leggera in uscita dalla sua trequarti, il tedesco Sardar ruba palla a Barella, Noslin è libero e serve Suslov che fa 2-1. Seguono conclusioni di Lazovic, Mitrovic e Suslov, a subliminare il Verona degli sconosciuti non mortificati dalla crisi societaria. Thuram chiede un rigore, arriva invece il 2-2, Barella lancia, Cabral è fuori posizione, Frattesi allunga per Arnautovic che fa doppietta.

Anche la ripresa va a fiammate. Perilli si oppone ad Alexis Sanchez, Frattesi, Calhanoglu e Cuadrado, mentre il terzo portiere Di Gennaro dice no a Serdar e Tasvan. Nel finale il 20° legno stagionale dell’Inter, colto da Vinagre su pallonetto di Frattesi. Evidente il fuorigioco sul gol di Sanchez. Dallo scudetto matematico, l’Inter ha lasciato 3 punti al Sassuolo, uno alla Lazio e uno al Verona. Dallo scudetto matematico, l’Inter ha lasciato 3 punti al Sassuolo (nell’unica partita della stagione in cui non ha segnato), due con la Lazio e due domenica, chiudendo a 94. E’ dietro l’Inter dei record dei Trapattoni, che con i 3 per vittoria a partita avrebbe avuto una media di 2,64 per gara contro questi 2,47. 
Vanni Zagnoli

Verona-Inter 2-2
Verona (4-2-3-1): Perilli 7,5; Tchatchoua 6, Coppola 6, Cabal 5 (23’ st Magnani 5,5), Vinagre 5,5; Belahyane 6 (29’ Tavsan 6), Serdar 7; Mitrovic 6 (29’ Dani Silva 5), Suslov 7 (37’ st Cissè ng), Lazovic 6 (23’ st Charlys 5); Noslin 7. A disp: Dawidowicz, Corradi, Centonze, Patanè, Bonazzoli, Ajayi; Chiesa, Toniolo. Allenatore: Baroni 6,5.
Inter (3-5-2): Audero 5,5 (24’ st Di Gennaro 6,5); Bisseck 5, Acerbi 5, Carlos Augusto 5,5; Dumfries 5 (11’ st Cuadrado 6), Frattesi 7, Calhanoglu 6,5, Barella 6 (24’ st Asllani 6), Dimarco 6 (11’ st Buchanan 6,5); Arnautovic 7 (11’ st Sanchez 6), Thuram 6,5. A disp.: Darmian, Bastoni, de Vrij, Pavard, Mkhitaryan, Klaassen, Sensi, Martinez; Sommer. Allenatore: Inzaghi 6.
Arbitro: Zufferli di Udine 6,5.
Reti: 10’ e 46’ Arnautovic, 16’ Noslin, 37’ Suslov.
Note: ammoniti Cabal e Barella per gioco scorretto. Angoli: 9-3. Spettatori: 25mila. Recupero: pt 1’, st 3’. 

Da “Il Gazzettino”

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