Il Giornale, motori. La Formula Indy è fatale a Justin Wilson, muore dopo due giorni di coma. Aveva messo in preventivo i rischi: “In caso di morte, donate gli organi”.

Justin Wilson aveva 37 anni
Justin Wilson aveva 37 anni

Un’altra tragedia nel mondo dei motori. Un mese dopo la scomparsa di Jules Bianchi, pilota di F1 rimasto in coma per 9 mesi, muore Justin Wilson, nella Indy, a Pocono, in Pennsylvania.

Il britannico di 37 anni correva con un contratto per sette gare per il team Andretti autosport, sabato notte è stato colpito sul casco da un pezzo del musetto di Sage Karam, finito sul muro poche centinaia di metri più avanti. Wilson perde conoscenza e anche il controllo della vettura, termina pure contro il muro che delimita la pista. La sua Andretti viene poi alzata con una gru, l’inglese è trasportato in elicottero al Cedar Crest ma il trauma cranico è troppo grave perchè possa sopravvivere. Era stato in F1 nel 2003: con la Minardi disputò 11 gran premi e spesso arrivò davanti alla prima guida, l’olandese Jos Verstappen; gli ultimi 5 gp furono in Jaguar, con cui raccolse l’unico punto.

Da 7 anni correva in Indycar, era stato protagonista di incidenti nel 2011, 2012 e 2013, riportando sempre varie fratture, ma ogni volta tornava a gareggiare: “Nel mio mestiere si corrono rischi – raccontava – e pure mia moglie Julia ne è consapevole. In caso di morte vorrei che gli organi fossero donati”.

Insomma aveva davvero messo in preventivo la fatalità. Wilson lascia anche le figlie Jane Louise e Jessica Lynne e il fratello Stefan, altro pilota.

Vanni Zagnoli

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