Il Messaggero. Volley, la Champions league. La doppietta di Berlino, Novara e Civitanova come al mondiale femminile del 2006 e come la nazionale di Lippi. Crollano le favorite Conegliano e lo Zenit Kazan, erede dell’Urss, oligarchica nella pallavolo

Con Beppe Cormio ds della Lube

L’oro olimpico, forse, non arriverà mai, per il volley italiano, è difficilissimo, almeno al maschile, ma almeno la pallavolo è tornata dominante. E’ impossibile sapere quanto spendano i club italiani, l’unico a rivelarlo è il presidente di Conegliano, Garbellotto: “Tre milioni e 2mila euro per questa stagione, in totale”.

E’ vicecampione d’Europa, 3-1 nel derby vinto da Novara. Vincono le suore, insomma, in 16 erano in tribuna per le semifinali scudetto su Scandicci e per l’unica gara di finale, andata alle trevigiane. E poi maschi, sempre a Berlino, 3-1 anche per Civitanova, ai russi dello Zenit Kazan, 5 Champions in 7 anni. E’ la sera di Osmany Juantorena, mvp come nella finale di Perugia, ma è quasi un premio alla carriera, perchè l’altro cubano, Leal, è più abbacinante. Al femminile è insignita Paola Egonu, troppo facile, la bionda americana Bartsch è più sorprendente.

E’ stata la grande giornata di Dazn, con le dirette fiume, con Zorzi telecronista, la seconda è finita persino rapidamente, con parziali bassi, con il primo set dei bluazzurri e il resto dell’ex Macerata, che poi era diventata anche Treia. Lì siamo stati, mercoledì, e non c’era una sola bandiera, per la strada principale del paese delle cucine, della Lube, 9300 abitanti contro i 42mila di Civitanova. Paesino e paesone, insomma, sul tetto d’Europa. In coppa può giocare anche il centrale serbo Stankovic, nella squadra che aveva perso 7 finali di fila, con Giampaolo Medei, dopo coppa Italia e scudetto vinti con Chicco Blengini, ct che allora poteva mantenere il doppio incarico. 

Fefè De Giorgi non strepita, autoironizza, sdrammatizza, è un maestro di tecnica e tattica, come da palleggiatore, tre ori mondiali. Maltratta i russi, che in semifinale avevano superato Perugia in entrambe le sfide, nonostante avessero ceduto in Umbria lo schiacciatore cubano Leon. Adesso Anderson giocherà a Modena, sarà allenato da Giani, mentre a Kazan va Sokolov, l’opposto bulgaro re delle Marche. E’ la sera delle difese del libero Balaso, del centrale cubano Simon, migliore al mondo, spaventevole, per la fisicità. Gli ex sovietici sono quasi doppiati, hanno un sussulto con il 23-19 dell’ultimo, con 3 aces di Ngapeth e l’unico passaggio a vuoto di Juantorena, in ricezione. Festeggiano il ds Beppe Cormio, ex giornalista che portò in Italia Julio Velasco, nell’83, a Jesi, e il patron delle cucine Fabio Giulianelli, Simona Sileoni (troppo timida per fare la presidentessa, il contrario della modenese Pedrini), e il canuto Albino Massaccesi, già presidente di Lega. La pallavolo incassa 5 coppe su 6, solo Monza al maschile perde la finale, gongolano i presidenti di Lega Paola De Micheli, vicesegretaria Pd, e Fabris, e il presidente federale Cattaneo. Adesso la Nations league e i preolimpici. Intanto le coppe, aspettando ori azzurri, mancanti dal 2006 (Roma, Europei) e dal 2011, coppa del mondo femminile.

Vanni Zagnoli

Da “Il Messaggero”

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