Ilmessaggero.it, basket. Il ritorno di Kaukenas, ritirato dopo due finali perse con Reggio: “I giovani italiani ripagano, gli stranieri spesso cambiano Paese”

Rimantas Kaukenas

http://sport.ilmessaggero.it/basket/il_ritorno_di_kaukenas_quasi_40_anni_reggio_ha_modello_vincente_giovani_italiani_stranieri_volte_non_professionisti_sino_fine_italia_da_medaglia_olimpica-2189637.html

Rimantas Kaukenas fa un po’ come Michael Jordan, torna a giocare dopo avere dato l’addio alla pallacanestro. A luglio, a 39 anni, aveva lasciato la Grissin Bon, da due stagioni vicecampione d’Italia.

Rimas, cos’è cambiato?
«La spalla non mi fa più male, in Lituania cercavo una motivazione agli allenamenti. Pesi, corsa, mi mancava il parquet. Abbiamo traslocato, cercato la scuola giusta per le figlie ma a me mancava il campo».

Intanto il basket italiano ha mancato la 6^ qualificazione alle Olimpiadi nelle ultime 8 edizioni…
«Peccato. La nazionale meritava di andare a Rio, è stata una delusione. Si può ripartire da quel punto, mancava giusto un tiro. Tifavo per il ct Messina e speravo arrivassero a medaglia, addirittura».

L’esempio di Reggio è unico, con il nucleo di italiani e gli stranieri Needham, Delroy James (tagliato) e Lesic (in uscita) a corollario. Come solo il Sassuolo, nel calcio, pure sponsorizzato Mapei.
«Il modello italiano è il più intelligente della serie A. Perchè questi ragazzi sanno cosa vogliono le società, come funzionano. Quando investi sui giovani e gli dai fiducia, loro ripagano. E’ una soddisfazione vedere tanti italiani, altre società investono sugli stranieri, succede però che a fine stagione alcuni vogliano tornare a casa, che non siano professionisti sino alla fine. Con gli italiani funziona diversamente, tantopiù che i migliori arrivano in nazionale e questa è una motivazione extra, che aiuta a migliorare».

Nella storia dello sport mondiale, sono rientrati in tanti, Borg nel tennis, Michael Schumacher nell’automobilismo, Roberto Mancini in Inghilterra, da calciatore, ma per poche partite. Lei a chi si ispira?
«A me è venuto in mente Riccardo Cervi (l’azzurro che Milano non riteneva idoneo e che invece ad Avellino ha riconquistato la nazionale, ndr)… Ciascuno ha la propria motivazione, è difficile paragonarsi. Io faccio il massimo in qualsiasi cosa».

Intanto a Siena sono stati tolti 5 trofei, compresi uno scudetto e una coppa Italia conquistati anche da lei…
«Questo è fuori dalle mie competenze, non posso farci nulla».

Mike Mitchell è diventato mito, a Reggio, giocando sino a 43 anni. Lei lo eguaglierà?
«Intanto ho firmato per 6 mesi. Ho sempre rifiutato le offerte biennali, da Reggio. Quando non sarò più utile, mi ritirerò veramente. Non sono un bambino che vuole giocare a tutti i costi».

Related Posts

Leave a reply