Ilmessaggero.it. Lo scudetto del calcio a 5, è il primo di Pesaro, per la terza volta vince una gara di finale ai supplementari. Montesilvano perde su tiro libero al 2° supplementare, 3-2. L’addio di Tino Perez all’Abruzzo, la gioia del presidente Pizza, che ha dedicato il palazzetto marchigiano al padre

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di Vanni Zagnoli

E’ stata la grande serata dello scudetto nel calcio a 5, per la terza volta su 5 la finale è andata ai tempi supplementari. Vince Pesaro, come ogni volta che si è arrivati all’overtime. Merita e già in Coppa Italia era parsa superiore a Montesilvano. L’Acqua e Sapone cade, lo spagnolo Tino Perez lascia: aveva allenato l’Azerbaijan, prima di arrivare in Abruzzo, è fra i tecnici migliori d’Europa, con un palmares notevole, fra Spagna, Russia e anche lo scudetto azero. Nel Pescarese, era campione uscente, a Bassano battè il San Martino dei Lupari, poi scomparso, e in questo biennio ha incassato anche due coppe Italia e la supercoppa: “Non mi sono arrivate proposte di rinnovo”.

E’ ancora più impressionante il palmares di Fulvio Colini, canuto romano di 62 anni, già tricolore a Roma e a Montesilvano, alla Luparense e a Pescara. Cinque scudetti, dunque, e pure 5 coppe Italia, 6 supercoppe (la prima a Ladispoli, nel 2005 a Perugia) e anche la Uefa, nel 2011, proprio con la squadra che nella bella ha battuto per 3-2.

L’Italservice è al primo titolo, in una finale naturalmente tesissima e molto tattica. Grandi azioni corali ma niente gol, a lungo, i marchigiani sono superiori e meriterebbero il vantaggio, nel momento migliore, invece, al 12’ subiscono la rete di Leandro Cuzzolino, l’uomo delle finali (decise la coppa Italia, a Faenza) inganna Miarelli. Il calcio a 5 sa essere strano, il pari arriva in pochi secondi, con il gran sinistro da fuori di Salas e Perez chiama subito il time-out. Fra i pali dell’Acqua e Sapone, Mammarella è il solito primattore, Fabricio Calderolli non riesce a infilare il tap-in a porta semivuota.

La ripresa è più vivace, si esaltano Miarelli e Mammarella. A spezzare l’1-1 pensa il tarantolato Cristian Borruto, a 9’ dalla fine. Avvicinano il tris lo stesso argentino, campione del mondo nel 2016, e Salas, è però Jonas Pinto a procurarsi il rigore dei supplementari, toccato di Miarelli (il replay lascia qualche dubbio) e Lukaian fa 2 pari.

Nei due supplementari, l’Acqua e Sapone paga la fatica, commette il sesto fallo e lì il regolamento impone il tiro libero, ovvero un rigore appena meno ravvicinato, trasformato dal brasiliano Marcelinho. 

Il presidente pescarese Barbarossa se la prende con l’allenatore in uscita: “Ha sacrificato Avellino, Jonas e Cuzzolino, impiegando gente non in forma, gliene chiederò conto”.

E’ quasi commosso, invece, il presidente Lorenzo Pizza, che un anno fa intitolò il palazzetto pesarese al padre Nino, fondatore dell’azienda sponsor del futsal. “Avevamo perso la finale di coppa di divisione e la coppa Italia, contro Montesilvano, adesso siamo campioni. Merito del mister, che ha creato una squadra spettacolosa, e dei 300 arrivati da Pesaro. E per la Champions league, la squadra sarà ancora più competitiva”. 

Da “ilmessaggero.it”

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