Ilmessaggero.it, volley. L’uomo con i capelli da ragazzo finalmente vince. E’ la coppa Italia di Gianlorenzo Blengini. Chicco dà una gioia alle Marche terremotate, ai 41mila di Civitanova e ad altri 200mila maceratesi

Micah Makanamaikalani Christenson è il palleggiatore della Lube, americano delle Hawaii (foto di Ludmila Mitrega/Getty Images)

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Vanni Zagnoli
“L’uomo aveva 40 anni ma i capelli da ragazzo”. Ivano Fossati sembrava cantare Gianlorenzo Blengini, (in copertina – foto Activa) 44 anni ma una quindicina di meno, dimostrati. Non alto, non personaggio, fuma come un ragazzino, dopo le partite, per smaltire la tensione. La Supercoppa sfuggì in semifinale e allora uscì dal PalaPanini per la sigaretta. Oggi gli è andata meglio, perchè Civitanova doma per 3-1 Trento, ex vincitutto. I marchigiani avevano sofferto tanto di più in semifinale con i vecchi di Piacenza, gli ultraquarantenni Papi (44 a maggio) e Zlatanov (41 ad aprile). Samuele Papi fa il libero, ogni tanto però leva la maglia e sa ancora attaccare, mentre il bulgaro che era un po’ il Cassano e Balotelli del volley (ignorato da quasi tutti i ct azzurri) neanche entra, questioni fisiche e di misura.
Comunque, i biancorossi sabato hanno portato la Lube al tiebreak, perso 15-13, per i 32 punti complessivi di Sokolov, bulgaro imperatore. Trento, invece, aveva animato la sfida più emozionante della due giorni sul Reno. A Casalecchio la seconda finale era finita al tiebreak ma con parziali altissimi: 26-28 Modena, 30-28, 22-25, 30-28 e 15-13. Ai 27 punti di Ngapeth, bizzoso francese, corrispondono i 23 di Pippo Lanza e la sicurezza degli altri bombardieri, lo sloveno Urnaut, l’opposto ceco Stokr e il centrale belga van de Voorde.
Oggi le finali, Siena vince il trofeo di serie A2 e fa venire in mente le due promozioni e le salvezze nel calcio e gli scudetti del basket (5 titoli però vengono levati a tavolino).
Infine la solita festa del volley, chiasso, musica, ragazzini, si tifa per e non contro, la tensione è smorzata, anche dalla superiorità della Lube Treia: 3-1: 25-21, 23-25, 25-15, 25-20.
Il tabellino.
Civitanova: Christenson 3, Juantorena 15, Stankovic 11, Sokolov 20, Kovar 11, Candellaro 9, Pesaresi 0, Grebennikov (l), Cebulj 0. Ne Casadei, Corvetta, Kaliberda, Cester. All. Blengini.
Diatec Trentino: Giannelli 6, Urnaut 7, Solé 10, Stokr 17, Lanza 11, Van De Voorde 9, Chiappa (L), Antonov 2, Colaci (l), Nelli 0, Mazzone D. 0. Ne Mazzone T., Blasi, Burgsthaler. All. Lorenzetti.
Durata set: 26′, 33′, 23′, 29′; totale 111’.
I nomi dicono molto, il ct neanche fa entrare Kaliberda e Cester, gente che sarebbe titolare ovunque. Lorenzetti, 52 anni, vanta 3 scudetti e 4 coppe, per Blengini è il primo trofeo, crediamo, di una lunga serie.
Con l’Italia piazza podi superiori a Berruto, di cui era vice, argento in coppa del mondo, con qualificazione olimpica al primo tentativo, bronzo agli Europei e argento a Rio. Il difficile è confermarsi, con la nazionale, ma fra coppa Italia, scudetto e Supercoppa dovrebbe essere iniziata la sua èra. La presidentessa Sileoni è felice, anche per il successo in semifinale sulla collega modenese Catia Pedrini, che sui social bacchettava il vicepresidente di Perugia, mentre un anno fa ce l’aveva con la Lega. La Lube ha uno stile diverso, più aziendale, un anno fa congedò il ds Recine dopo 13 stagioni, puntando di fatto anche come manager su Blengini. Il palmares recita 3 scudetti, 5 coppe Italia, 4 supercoppe, una Champions e 4 fra Cev e Challenge, naturalmente compresa la militanza a Macerata.
A Civitanova sventolano bandiere bulgare e tedesche, serbe e americane, francesi e slovene, per una rosa che vale la final four di Champions. Anche più di Perugia, che la organizzerà a Roma, e di Modena. Le altre due italiane sono in testa ai gironi, la Lube è seconda, possono passare tutte ma poi ci sarà almeno un derby nei quarti.
Ma intanto Chicco festeggia, con il viso da ragazzo e quel soprannome da cartone animato. Gianlorenzo Blengini è il miglior allenatore italiano. Sarà bello vedere quando rientra Mauro Berruto, che non vorremmo cambi sport, come hanno fatto Velasco (poi rientrato) e Montali. Intanto fa l’autore televisivo e il narratore a Dribbling, dopo la Domenica Sportiva. Aspettiamo che racconti l’ex vice.
Nel frattempo la coppa Italia restituisce un pizzico di sorriso a una regione tormentata dal terremoto e dal maltempo. E’ festa per i 42mila civitanovesi e per i 319mila di Macerata. Ma facciamo pure per il milione e mezzo di marchigiani, perchè questa terra non così ricca è unica. Come l’Abruzzo martoriato. La coccarda tricolore della Lube è per questo centro (est) di brava gente.

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