La morte di Sara Anzanello. Per Avvenire, il suo racconto alla vigilia dell’Europeo con la Croazia. Era il 2011, sarebbe partita per l’Azerbajgian

Sara Anzanello (ansa.it)

(v.zag.) E’ morta Sara Anzanello, la pallavolista veneta di 38 anni che lottava con l’epatite, contratta in Azerbajgian, 5 anni fa. Questa intervista è del 2011, per Avvenire, alla vigilia dell’Europeo. La centrale raccontava proprio la vigilia dell’esperienza a est.

Vanni Zagnoli

Nelle grandi manifestazioni va di moda la candidatura multipla, dopo gli Europei maschili di Austria e Rep. Ceca, il volley divide il campionato continentale femminile tra Italia e Serbia. Stasera alle 20,30 (Raisport1) il via con Italia-Croazia, a Monza, domani sfida all’Azerbaigian, domenica la Turchia. Un altro girone è a Busto Arsizio, le finali a Belgrado. Mancano i liberi migliori, Paola Cardullo e la riserva Enrica Merlo, infortunate, mentre la cubana Aguero ha chiuso due anni fa con la Nazionale. Mezza squadra ha la valigia in mano, diretta anche molto lontano. Su tutte Sara Anzanello, centrale trevigiana di 31 anni, che andrà in Azerbaigian.

“Giocherò nell’Azerreyl Baku – racconta alla vigilia dell’allenamento di rifinitura -, un’esperienza nuova, la mia prima all’estero, in un paese in crescita. Ho firmato per un anno, vivrò nella capitale, con Raffaella Calloni, l’altra centrale ex Villa Cortese”.

Si sente l’Eto’o del volley? Il camerunese ha lasciato l’Inter per Anzhi (Daghestan), di mezzo c’è solo il mar Caspio.

“Perché proprio un paragone calcistico?”.

Restiamo alla pallavolo, allora. Chi emigra?

“Del Core lascia Ankara per la Siberia, dove troverà Simona Gioli, che era rientrata da Mosca. Lo Bianco va al Galatasaray, Carolina Costagrande (argentina) in Cina, mentre Cardullo resta vicino, a Cannes”.

Biribanti è in Iran, dove Velasco è ct, davvero la geografia del volley è cambiata?

“Un bel po’. L’Italia aveva il campionato più forte, con grande affluenza di straniere e un campionato di alto livello, ora non è più come una volta, le migliori vanno all’estero”.

L’allenatore Delio Rossi sostiene che il collega Spalletti è a San Pietroburgo non per scelta di vita, ma per soldi. Lei?

“Sicuramente è il mio lavoro”.

L’Italia è favorita, per questa rassegna a metà con la Serbia? 

“Ha vinto le ultime due, ripetersi è difficile, siamo consapevoli della nostre potenzialità”.

Quale podio prevede?

“Spero Italia, Serbia e Russia”.

Qual è il vostro punto di forza?

“L’esperienza, con giocatrice di grande livello. Tallone d’Achille gli infortuni, come libero debutta Giulia Leonardi”.

 

Da “Avvenire”

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