L’impunità crescente di violazioni a raffica. Il paese dei furbi: si chiude, lasciando debiti, si riapre con faccia tosta, si pensa al presente. Non si pagano affitti, tutto normale. E quello stupro a Reggio senza colpevole.

Vanni Zagnoli a Tv Parma
Vanni Zagnoli a Tv Parma

di Vanni Zagnoli

Piccola riflessione da editorialista de noantri, no, mettendo insieme racconti colti e non pubblicabili per i rischi di querela.

E’ bellissimo – al contrario – perchè la gente commette violazioni, a raffica, se non reati veri e propri, ma non si possono raccontare perchè gli autori minacciano querele.

Si chiude gli occhi, più o meno volutamente.

A Reggio Emilia un’estetica chiude, lascia da pagare dipendenti, collaboratori, probabilmente anche fornitori. Uno degli ex mi contatta e mi racconta, non vuole apparire, avviso la signora e lei nega: “Tutto a posto. La nuova gestione ti aspetta, se vuoi provare i nuovi servizi. Magari se vuoi collaborare con loro”.

No, grazie, vorrei solo raccontare se è vero che la sua gestione è finita male. Telefonate, whatsapp, smentite. Tutto normale. Gli accusatori non vogliono esporsi, l’accusata si consulta con un grande legale, che fa sapere: “Nulla deve a nessuno. Non va dipinta in maniera negativa. Diversamente, si tutelerà”.

Perfetto.

La vicenda che mi tocca è ancora più bella.

Un uomo mi chiede aiuto, per ospitare nel capannone della mia famiglia, a Pieve Modolena delle merci. Questo nell’agosto 2014. Pare un brav’uomo, una volta lo faccio venire con me a Parma, a vedere la nuova proprietà, l’avvocato Giordano.

Ci accordiamo a fatica, nega le referenze. Mi fido, mi fido, di tanti. Contro il parere di mia moglie. A fatica, accordo a 400 euro per i tre mesi, contratto preliminare. Poi altri 3 mesi a 400 euro, poi da aprile 800.

Da gennaio non paga nè sottoscrive il contratto.

Siamo d’accordo sulla parola che, di fronte a una bella offerta, di gente che interessa a me, anche con il contratto firmato, lascia.

Arriva un’offerta vera. Le sue sono solo promesse di lavoro, cioè da un anno e passa aspetta di lavorare.

Nulla.

Fa cambiare le chiavi.

Si nega, sparisce.

Il contratto vero, a 800 euro al mese svanisce. Per fortuna ho uno scritto che farò valere. Azienda seria, buon fatturato, contratto di 6 anni.

Amen.

Causa, tribunale, con l’avvocato Stefano Marchesini.

Serve presentare un buon ricorso, la registrazione del contratto – era un preliminare -, c’è il discorso dell’Alzheimer di mamma Emilde, passano i mesi. Il legale fra l’altro è oberato. Da inizio aprile, momento del cambio di serratura, arriviamo a fine luglio.

Ok, il giudice non può che darci ragione. E il signore dovrà anche pagare l’affitto, vediamo se anche l’avvocato.

Ma ha tre mesi di tempo per lasciare. Legge.

Legge? Tre mesi? Perchè tre mesi? E poi resterà magari un po’ di più.

La legge è fragile, tutela chi vuole profittare delle situazioni, sembra la questione annosa dei freelance.

Peccato.

Peccato tutto, peccato tanto.

E poi ho notizie di ogni. Di falsi profili facebook, di prestiti non restituiti. Di tutto un po’.

A me fa sorridere l’inflessibilità delle forze dell’ordine su piccole cose, il regolamento applicato alla lettera sul facile e gli occhi chiusi su piccoli e grandi reati.

Reati.

Con persone danneggiate.

Furbate. Una persona viene contro la mia macchina, in parcheggio, e poi non si ferma, non lascia il recapito.

Tutti i furti subiti.

Giro di notte, fra i pochi, a Reggio. Non sempre, ovviamente, e a orario variabile. Le forze dell’ordine fermano spesso. Dialogo, cerco di fare interviste, parlo anche di attualità.

Quella ragazza trevigiana violentata al parco delle Caprette, a Reggio, in estate. Dramma. Spero si sia ripresa. Di certo non è stato preso e neanche lo sarà il colpevole. Non importa la nazionalità, il colore, i pregiudizi, nulla.

Importa che in Italia la si fa spesso franca. Sempre più.

La criminalità, l’abuso, l’ingiustizia è all’ordine del giorno.

E’ la vecchia Italia, per nulla meritocratica, per nulla paritetica, ma con lo sbocciare di reati vecchi, perpetrati da furfantelli nuovi. Truffatori e truffatrici.

Un’amica giornalaia mi dice che i processi non fanno sui giornali, io dico che si potrebbero fare anche sui siti e blog.

Che ci sono gravi mancanze nei confronti della collettività, di tanti, di singoli.

Va beh, in un’altra vita.

Meglio scherzare, come fanno tanti blogger.

Sorridete, gli spari sopra. Sono per lui. Dice Vasco Rossi.

Sorridete, gli spari sopra. Sono per lui. O lei.

 

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