Mediaset Premium Sport (canale 370). Stasera dalle 19,30 la Tribù del calcio con la carriera di Massimo Bonini: “Da San Marino al tetto del mondo con la Juventus. Grazie anche a Sacchi, al Bellaria e al Cesena. E a Trapattoni”

Massimo Bonini, capitano della nazionale biancazzurra partita di qualificazione Mondiali 94 San Marino-Inghilterra 1-7 Stadio comunale Renato dell'Ara Bologna 17 novembre 1993
Massimo Bonini, capitano della nazionale biancazzurra partita di qualificazione Mondiali 94 San Marino-Inghilterra 1-7 Stadio comunale Renato dell’Ara Bologna 17 novembre 1993

La Juve è in finale di Champions league, 13 anni dopo, e anche per questo, domani sera, la Tribù del Calcio manderà in onda oltre 12’ di racconto con Massimo Bonini, uno dei suoi gregari da leggenda, che giocò da titolare due finali di coppa dei Campioni.

Accade su Mediaset Premium (canale 370 del digitale terrestre) alle 19,30 e poi alle 23 e a mezzanotte e mezza; giovedì, alle 10 e alle 13, sabato alle 13. In chiaro, invece, la prima sarà su Italia 2 (canale 35 dt) sabato dalle 14,30.

La troupe di Mediaset è andata a trovare Bonini nel suo ufficio a Serravalle di San Marino, dove fa l’imprenditore edile e ha una serie di foto d’epoca appese alle pareti. Il biondo ex centrocampista, a 56 anni, ripercorre il meglio della carriera, di calciatore e pure allenatore, nell’intervista raccolta da Vanni Zagnoli, con gli operatori Luigi Millaci e Paolo Lo Conte, che ha effettuato il montaggio assieme ai colleghi Giampaolo Lecardi e Fabrizio Perinati.

Bonini è stato l’erede di Beppe Furino, furia, furin, furetto, com’era chiamato il capitano bianconero degli anni ’70 da Vladimiro Caminiti, grande penna di Tuttosport. Anche Bonini era un maratoneta della fascia destra, contrasto, recupero palla e ripartenza: era cresciuto nel settore giovanile della Juvenes, quasi un presagio della sua carriera. Il racconto inizia proprio con un’immagine di don Peppino, il suo primo presidente.

A 18 anni, si trasferì nella serie D italiana, nel 1977-78 al Bellaria, con Arrigo Sacchi allenatore: “E già allora era un maestro della fase offensiva”.

Nel 1979 il Cesena, con Osvaldo Bagnoli in panchina, Daniele Arrigoni, poi allenatore bianconero, lo scomparso Corrado Benedetti, Giancarlo Oddi, già campione d’Italia con la Lazio, e Adriano Piraccini: “Ero in un centrocampo di giovanissimi – ricorda Bonini – e alla 2^ seconda stagione ottenemmo la promozione in serie A, nonostante squadroni come Milan e Lazio”.

Fu Pierluigi Cera, vicecampione del mondo nel ’70, a consigliarlo a Giampiero Boniperti e alla Juve Bonini arrivò per 700 milioni più Vinicio Verza e la comproprietà di Storgato: “Fece tutto Boniperti, stabilì l’indennizzo per il Cesena, tantopiù che il presidente Edmeo Lugaresi non sapeva quanto chiedergli, e per il mio contratto”.

E poi l’esordio in serie A, con Trapattoni in panchina, proprio contro i romagnoli, il 13 settembre 1981. E tre giorni dopo il debutto in coppa dei Campioni, a Glasgow (Scozia) contro il Celtic. Mediaset mostra il suo gol più bello, all’Inter, e racconta il rapporto con Michel Platini. Bonini ricorda anche l’unica espulsione della carriera, nel derby con il Torino, la vittoria nel trofeo Bravo, destinato ai migliori under 24 d’Europa, e la sconfitta in finale di coppa dei Campioni ad Atene, con l’Amburgo: “Il campionato era finito troppo presto, un mese prima della gara più importante”.

E poi gli scherzi a Stefano Pioli, la tragica finale dell’Heysel, 30 anni fa, la coppa intercontinentale sollevata a Tokyo. E poi il trasferimento al Bologna (“Con l’amico Ivano Bonetti e il burlone Pecci”), il ricordo di Gaetano Scirea, a 25 anni dalla morte, l’inizio nell’under 21 azzurra e il passaggio alla nazionale di San Marino; i giocatori scoperti da allenatore e l’attualità, sempre con immagini molto suggestive.

Related Posts

Leave a reply