Puzzolo. Perchè i calciatori non riescono a tenere il ritmo di 3 gare a settimana, mentre i cestisti giocano tutti i giorni? Da applausi il fair play dei giocatori del basket.

Walter De Raffaele è il più responsabilizzato e noto fra i viceallenatori di serie A
Walter De Raffaele (Venezia) è il più responsabilizzato e noto fra i viceallenatori di serie A, nel basket. E’ fra quanti sovrintendono anche al lavoro fisico

Confesso che di basket non capisco nulla,  ma nel vedere la gara di ieri con la Germania mi sono veramente emozionato.

E’ stata avvincente fino all’ultimo secondo,  come capita spesso nel basket, la performance di Gallinari e & è stata di quelle che,  come tante altre imprese nello sport, riesce ad unire tutti gli italiani.

Da neofita di questo sport,  che quindi non si sogna di addentrarsi in giudizi tecnici, nella tattica e strategie varie,  mi soffermavo, nello   scorrere della gara, su due cose, per me curiose.

Prima di tutto il grande fari play con gli arbitri, si giocava a ritmi pazzeschi, con il risultato sempre in bilico di un paio di punti,  gli arbitri erano chiamati a prendere decisioni difficili da accettare e anche, a volte, discutibili. Ma mai, dico mai,  nessun giocatore e nessuno dalla panchina,  protestava in maniera plateale,  accerchiava l’arbitro,  come,  purtroppo vediamo spesso nel calcio: si limitavano a fare smorfie dubbiose, quando non condividevano la decisione arbitrale.

Bellissimo.

La seconda cosa che mi chiedo è perché, nel calcio, i giocatori non riescono a reggere le tre gare in una settimana, esiste una circolare Fifa che vieta di giocare due partite consecutive ad un atleta senza che siano trascorse 48 ore, mentre nel basket giocano tutti i giorni con una intensità pazzesca?

Mi piacerebbe sapere il punto di vista di persone o addette che sono dentro al mondo del basket.

Io, per quello che riguarda il calcio , so che i calciatori sono tutti monitorati e testati e dopo ogni gara i preparatori,  gli allenatori sanno perfettamente dove arriva la soglia della fatica,  quanto e se hanno recuperato e, spesso, sono questi risultati che decidono la formazione .

Spesse volte,  avrete notato, il calciatore rientra dai viaggi della nazionale che non ha recuperato e non viene schierato, perché ritenuto stanco,  perché nel bascket non accade?

Credo che la qualità della preparazione fisica e la professionalità dei preparatori non sia inferiore nel calcio a quella dei cestisti.

Il calcio è uno sport di contatto,  anche violento,  ma lo è pure il bascket. Vero e’ che il campo della pallacanestro è più piccolo,  che i  minuti di gioco sono inferiori,  ma gli scatti e gli allunghi sono continui e imperiosi. Insomma io una spiegazione scientifica,  logica,  non me la so dare. Voi?

di Vanni Puzzolo

 

 

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