Puzzolo: piccoli Zamparini crescono… Schenardi esonerato da primo con 8 punti di vantaggio, in Eccellenza

Marco "Ciccio" Schenardi, ai tempi della Reggiana
Marco “Ciccio” Schenardi, ai tempi della Reggiana

Si può esonerare un allenatore che guida una squadra alla vittoria del campionato e che sta dominando un campionato di Eccellenza?

Si può, certo che si può.

É capitato infatti nell’Eccellenza marchigiana, con Marco Schenardi, tecnico umbro e già protagonista per anni come giocatore con le maglie di Brescia, Vicenza, Ancona e altre squadre, che è stato infatti esonerato nonostante il primo posto e gli 8 punti di vantaggio sul Fabriano Cerreto.

Al tecnico è stato fatale l’1-1 in casa del Grottammare, conquistato in rimonta e con un uomo in meno.

Un esonero che ha del clamoroso considerando che la Civitanovese ha in pratica la serie D in tasca.

“L’esonero nella vita di un allenatore è sempre una sconfitta e un momento di grande tristezza – ha detto Schenardi ad Antonello Menconi di Perugia24.net – e non poter lavorare con professionalità e dignità mi mancherà cosi come poter vivere tutti i giorni la magia di uno sport e di un lavoro bellissimo.

Detto ciò nella delusione trovo un motivo di grande gioia, poter ritornare a casa vicino alle mie due donne che mi amano e che mi sono mancate in questa mia avventura e che sono e resteranno sempre la mia unica ragione di vita”.

Aggiunge: “Da ex calciatore faccio un grosso in bocca al lupo Massimo Paci per la sua nuova avventura, anche se ha preso il mio posto. So quello che starà provando alla sua prima avventura, pertanto il mio pensiero sincero va a lui e a quei giocatori che con me hanno condiviso questi mesi a Civitanova… Forza ragazzi andatevi a prendere questa promozione”.

Ho avuto la fortuna di gestire, assieme al collega Corregiari, lo Schenardi calciatore, una bella carriera fra serie B e serie A, con campionati vinti a Brescia, alla Reggiana con Ancelotti allenatore, a Vicenza con Reja, e a Bologna, dove rimase poco, ma fu molto stimato.

Lo chiamavano il piccolo Di Livio, oltre che come ottimo professionista lo ricordo con piacere per la sua grande umanità e disponibilità.

Rammento una partita a Terni, prese un violento colpo, rischio’ di rimanere paralizzato, passai una notte con lui in pronto soccorso, poi si risolse tutto, fortunatamente, con tanta paura e  un grande sollievo.

Appese le scarpe al chiodo ha cominciato la carriera di allenatore, partendo, con umiltà, dai dilettanti, poi domenica questo piccolo ” Guinness dei primati, di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

Al mio amico ” Ciccio” tutta la mia solidarietà, un caro abbraccio e una piccola correzione al suo comunicato: “No, un esonero non è sempre una sconfitta,  questo esonero per te sarà una vittoria, è la sconfitta è del calcio”.

Vanni Puzzolo

 

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