Puzzolo. Presidenti padri-padroni, allenatori zerbini. Dove mettiamo la professionalità? Ancelotti: “Dimenticai gli schemi a Milanello, Berlusconi in tv li spacciò per propri…”

Vanni Puzzolo con il tablet impegnato a scrivere
Vanni Puzzolo con il tablet impegnato a scrivere

In queste ultime settimane si è rinnovata, anzi  è dilagata la tendenza dei presidenti ad esternare contro i loro allenatori, o, nel migliore dei casi a prendersi i meriti per i risultati positivi.

Direte nulla di strano,  loro pagano e profumatamente gli allenatori,  ovvio che vogliano per loro tutti i vanti che ne derivano dalle vittorie.

Ancelotti racconta nel suo libro che un giorno dimenticò a milanello gli schemi di una partita giocata in coppa, e che qualche mese dopo,  Berlusconi in una puntata di “porta a porta” li esibì da Vespa rivendicandoli come suoi.

Lo stesso Berlusconi ha cavalcato in queste settimane le ultime vittorie del Milan dicendo:” gli ho suggerito il cambio modulo e i risultati sono arrivati!”.

De Laurentis non è voluto essere da meno e,  prontamente,  ha dichiarato che quando all’inizio il Napoli stentava,  è stato lui a suggerire a Giuntoli,  il suo ds,  di convincere Sarri a cambiare modulo, e da lì sono arrivate le vittorie partenopee.

Sono convinto che,  nel loro intimo,  gli allenatori,  leggano,  deglutiscono,  a volte ridono, altre sopportano e si tappano la bocca,  fa parte del gioco,  quando si vince, vinciamo, quando si perde,  noi perdiamo da soli, questo il loro pensiero.

Zamparini,  però in questa settimana sta esagerando e credo che le parole che ha rivolto a Iachini, vadano oltre il normale dibattito,  ma ledano la dignità del professionista e anche manchino di rispetto all’uomo Iachini.

“Iachini meriterebbe dei calci nel sedere per come ha impostato la squadra a Napoli”, “Iachini è in confusione e se non batte il Chievo va a casa”.  Queste le parole espresse a mezzo stampa in queste ultime due settimane dal presidente del Palermo.

Ora io credo che questa non sia dialettica sportiva,  credo che non siano nemmeno bonari consigli,  credo che questa sia volgarità e cattiva educazione.

Ho conosciuto personalmente Zamparini,  lo reputo un uomo intelligente e brillante, e, per quel che mi riguarda,  un uomo di parola,  generoso,  so anche che per lui avere un microfono sotto la bocca,  è come invitare un oca a bere,  lui stesso ha confessato più volte che la sua grande libidine è esternare davanti a radio e tv e spesso non riesce a trattenersi.

Premetto anche che a volte i giornalisti inventano un titolo estrapolando una frase civetta, da un discorso più generale,  magari fatto davanti ad un bicchiere di vino,  ma fanno solo il loro mestiere,  Zamparini ha sufficiente esperienza  per  non cadere in simili tentazioni.

Le frasi di Zamparini, questa volta però, sono intollerabili.

Avrebbe avuto tutto il diritto di chiamare il suo ” dipendente” e chiedere spiegazioni, avrebbe anche potuto anticipargli che qualora non vincesse domenica dovrebbe , suo malgrado, esonerarlo,  ma in privato.

Pubblicamente un  vero manager, avrebbe dovuto infondere fiducia e sicurezza:” Iachini ?   Gode della mia assolita fiducia e di tutta la squadra, sono certo che domenica batterà il Chievo!”

Con quelle frasi pubbliche di fatto ha esposto Iachini al pubblico ludibrio, lo ha destabilizzato e ha destabilizzato tutto l’ambiente, e la partita di domenica inizierà con un clima da ultima spiaggia che è l’esatto contrario che serve in certe situazioni, serviva tranquillità e fiducia, Zamparini ha trasmesso insicurezza e panico.

Esiste poi il fattore personale ed umano: il professionista Iachini, può essere criticato, contestato ed esonerato, ma non dovrebbe essere né insultato ne’ deriso, non mi sembra dignitoso.

Iachini, questa volta avrebbe fatto bene a rispondere al suo presidente, rivendicando il rispetto dell’uomo e del professionista, non si può sempre tacere, capisco che,  per mantenere il posto di lavoro, a volte,  merita fare certi sacrifici, ma esiste una linea oltre la quale non si dovrebbe permettere a nessuno di superare, tanto più che lui sa benissimo che in ogni caso il suo posto dipenderà dai risultati e non da l’ossequio che deve al suo presidente.

I presidenti dovrebbero avere più rispetto dei loro allenatori che stipendiano profumatamente come dei grandi professionisti, ma li trattano come dei garzoni di bottega, credo che sia ora di finirla, i presidenti- padroni non devono esistere più,  esiste il presidente, a capo di un azienda, che ha il diritto di intervenire per la salvaguardia dell’azienda stessa,  ma deve trattare i suoi dipendenti con rispetto,  e non deve mai ledere la loro dignità.

Maurizio Zamparini
Maurizio Zamparini

Almeno io la penso così.

testo autoredatto da Vanni Puzzolo

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