La selettività, il decisionismo di capiservizio e redattori

C’è un errore che commetto, fra i tanti. Seguire, proporre troppe cose. I capiservizio e i capiredattori hanno una selettività notevole, sulle loro pagine. Per budget o scelte, foto grande, varie foto, testi corti. Temi forti, non una decina di temi di medio livello.

La mia mentalità è da giornale sportivo.

Mi ha detto bene, appena insediato, mesi fa, il nuovo capo di una redazione sportiva nazionale: “Devi sempre ragionare nell’ottica delle 4 pagine”.

Così pure per i siti internet di queste testate.

E’ questo il salto di qualità da compiere, che mi è stato prospettato da varie redazioni, in passato, nelle proposte.

Anche nei pezzi, c’è la volontà di mettere tutto, di raccontare. Tassonomico, invece serve una gradevolezza di lettura, anzichè la pesantezza di dati. Magari con i dati si fa la tabella, a parte.

Il pezzo non dev’essere un semplice elenco. Alla fine la mia scrittura è da radio o tv, non da quotidiano. Non certo da firma.

Peraltro, vedevo il pezzo di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. Intelligente, lineare, la mia forma preferita.

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