Tuttosport, adesso Dailybasket. Geppy Cucciari spinge Sassari verso lo scudetto: “La Sardegna lo merita. Io giocavo sino all’anno scorso”.

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Geppi Cucciari

http://www.dailybasket.it/serie-a/un-anno-di-interviste-di-vanni-zagnoli-da-tuttosport-geppy-cucciari-spinge-sassari-verso-lo-scudetto-la-sardegna-lo-merita-io-giocavo-sino-allanno-scorso/

La comica sarda ha chiesto di non essere ripresa, più avanti poi eventualmente pubblicheremo anche l’audio di questa chiacchierata realizzata sul 2-0 per Reggio Emilia. La trascrizione per Tuttosport.

VANNI ZAGNOLI

REGGIO EMILIA. C’è una tifosa speciale che prova a spingere Sassari verso il pareggio, nella finale scudetto. Geppi Cucciari ha smesso di giocare a 40 anni, andava a referto come Maria Giuseppina Cucciari, adesso ne ha 41. Intercettiamo la showgirl in macchina, mentre sta per lasciare il PalaBigi.

“Sono di Macomer, provincia di Nuoro – racconta dopo gara-2, dominata ancora da Reggio -, ho studiato a Cagliari e abito a Milano. Gioco a basket da quando avevo 5 anni, fa parte della mia vita e della formazione: solo chi gioca da sempre capisce quanto questo sport rimanga addosso”.

E’ ancora in attività?

“Giocavo sino all’anno scorso, in questo ho fatto teatro e c’era incompatibilità di orari. L’ultima stagione è stata in serie C, a Segrate. In Sardegna ero salita sino all’A2, ma anche in B, con la Virtus”.

All’epoca però non era ancora affermata, come personaggio televisivo…

“No, in effetti. Gli ultimi campionati sono stati al San Salvatore Selargius, avevo girato tante squadre, compresa l’Elmas. A Milano ho scelto l’altra strada, eppure anche in Promozione ho continuato a giocare con lo stesso spirito dell’A2”.

E’ stata fidanzata con cestisti?

“Nel palmares sentimentale di una giocatrice di basket un atleta c’è per forza, ma non era famoso. E il nome non lo dico assolutamente, anche perchè ininfluente nella mia vita. Già allora, a momenti…”.

Scende negli spogliatoi del Banco di Sardegna, a consolare i giocatori con le sue battute?

“Sia chiaro che io non vado in spogliatoio, sto sugli spalti… Sono amica del presidente Stefano Sardara e della famiglia Milia, da sarda amo questa squadra e la seguo da sempre”.

E allora è in trepidazione per questo 2-0 così netto, a favore di Reggio Emilia?

“Nelle prime due gare ci sono state un po’ di difficoltà, comunque è ancora lunga e resta la possibilità di conquistare una cosa stupenda. Ho guardato alcune partite dal parterre, ma sono orgogliosa di essere stata in curva”.

Sono due modi diversi di vivere la partita…

“In mezzo ai tifosi si vede meno bene, però c’è il calore di tanti ragazzi venuti dalla Sardegna. Sono  doppiamente ammirevoli, in un momento in cui costa fatica per il caldo e molti soldi. Ora aspettiamo i reggiani a braccia aperte, al PalaSerradimigni”.

L’isola in cosa è speciale?

“Per i colori della gente che la abita e la terra che li ospita. Quando le due cose si abbracciano, diventa unica. Vive però una profonda crisi, il suolo è ultrasfruttato dall’industria e persino dai poligoni di tiro: ha il maggior numero di campi da addestramento per le armi, con pesanti ricadute sui terreni. Potrebbe vivere di turismo e agricoltura ma non è facile. Comunque una parte di ciò che sono nasce dal fatto che sono nata là”.

Ci passa in rassegna i giocatori del Banco, con la sua comicità fulminante?

“Dopo due sconfitte, anche una donna come me perde un po’ di ironia e allora la tengo dentro”.

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