Il via alle olimpiadi. Avvenire, per Sochi 2014, l’articolo di Giuliano Razzoli: “La pace e gli sport particolari, il Trentino regione leader e la galleria di medagliabili. Io, ultimo italiano oro nello sci alpino”

L’oro olimpico di Giuliano Razzoli (AP Photo/Andrew Medichini)

Oggi la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali a PyeongChang; nel 2014 a Sochi tra gli azzurri partecipava anche Giuliano Razzoli.

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Giuliano Razzoli
Domani iniziano le Olimpiadi e ci sarò anch’io. Nel 2010 vinsi a Vancouver, da allora sono passato attraverso infortuni assortiti. Vengo da un mese sofferto per i problemi alla schiena, non sono al top ma vorrei ripetere il podio, senza accontentarmi del piazzamento: ho altre due settimane per affinare la condizione, gareggio sabato 22 con Patrick Thaler, Manfred Moelgg e Stefano Gross; sarà il penultimo giorno della rassegna. Lo slalom resta la disciplina più affascinante del circo bianco, ricorda i 100 metri nell’atletica leggera e una nostra medaglia avrebbe valore simbolico per il movimento, a chiusura delle competizioni di sci alpino.
Sochi è lontana 3 ore e mezza di volo e 2200 km, milioni di italiani però ci osserveranno dalla tv. Siamo in 113, la maggioranza (60) è del Trentino Alto Adige, là si cresce proprio in mezzo alla neve, ma altre 9 regioni sono rappresentate, con l’obiettivo di migliorare le 5 medaglie conquistate in Canada. Il ruolo di portabandiera tocca giustamente ad Armin Zoeggeler, 40enne mito e già due volte campione di slittino. L’altro veterano è nel fondo, Giorgio Di Centa ha 41 anni e due edizioni fa è stato oro nella 50 km. Gli sport invernali sono attenti al ricambio generazionale, è un bene che qui sul mar Nero ci siano giovani, tanti di noi proveranno a resistere sino al 2018, all’edizione in Corea del Sud.
Nelle prove veloci, Innerhofer e Paris erano stati eccellenti la scorsa stagione, confidano nell’acuto nel giorno più importante, idem le ragazze. Come a Vancouver, il nostro Paese è presente in tutte le discipline, esclusi hockey ghiaccio e curling, perciò è l’occasione per riscoprire discipline che neanch’io conosco tanto: il freestyle e lo snowboard, la combinata nordica di Alessandro Pittin e il biathlon, lo short track di Arianna Fontana e lo skeleton; il salto con gli sci e il bob sono più tradizionali.
Nel pattinaggio velocità resiste Matteo Anesi, 8 anni or sono primo a squadre. Non dimentichiamo l’artistico dei campioni europei Lanotte-Cappellini, nè Carolina Kostner, alfiera a Torino 2006. Ecco, vorremmo emozionare come nell’edizione italiana.
Ho letto delle minacce arrivate per mail al Coni, da caporal maggiore dell’esercito continuo a vedere le Olimpiadi come simbolo di pace nel mondo. Siamo onorati di rappresentare l’Italia all’evento sportivo più seguito.
testo raccolto da Vanni Zagnoli

Da “Avvenire” del 06/02/14

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