Enordest.it. Gamba il patriarca del basket e il ricordo della sua “Stella”

(enordest.it)

https://www.enordest.it/2023/09/24/gamba-il-patriarca-del-basket-e-il-ricordo-della-sua-stella/

Vanni Zagnoli

Dopo il mondiale, inizia la stagione del basket italiano. Ieri le semifinali di supercoppa, oggi la finale, a Brescia. 

La Virtus Bologna ha scaricato Sergio Scariolo. Eliminato dalla Lettonia con la Spagna al secondo turno al mondiale, sesto alle olimpiadi, 3° a Euro 2017. Adesso è andata su Luca Banchi, eccezionale con la Lettonia e preferito a Walter de Raffaele, due volte campione d’Italia con Venezia. E’ però Bologna che ha parecchio ridimensionato il budget e Scariolo aveva trattato il ritorno ai Toronto Raptors, con cui vinse l’anello, da vice, e al Real Madrid. Il presidente Massimo Zanetti gli ha rimproverato aspramente il fatto di avere meno fiducia nel nuovo gruppo, l’ha licenziato con questa scusa, Scariolo pensa alle vie legali e il fatto che volesse rinunciare già la scorsa stagione a Teodosic e a Belinelli non era sconvolgente, considerato che Milos Teodosic è calato molto, nell’ultimo biennio. 

Nel giorno della presentazione di Gianmarco Pozzecco come ct dell’Italia, nel giugno del 2022, eravamo stati ad Arese, a casa di Sandro Gamba, che aveva compiuto 90 anni. Sandro, dunque, con la moglie, Stella. E’ diventato un film, prodotto dalla federbasket. Lo pubblichiamo qui ora che “Stellina” non c’è più.

Avrebbe dovuto mandarci altro lei, in video, in quei giorni era la signora che stava meglio di Sandro, anche perchè più giovane.

Questa prima parte con Sandro Gamba la realizzammo a Milano, nella sera dell’omaggio a Dino Meneghin.

Il resto, appunto, fu a casa di Sandro, con Stella a completare magari qualche ragionamento, ad aiutarlo a ricordare

Avevo problemi di connessione, di memoria e di batteria nei dispositivi, mi scuseranno i lettori per il record di video brevi e non in ordine.

Si vedono anche ricordi e foto di Sandro Gamba, il massimo per chi ama l’amarcord.

Tanti ricordi visivi Sandro li aveva al piano di sotto, non avevo spazio e non era neanche presto, considerati i 90 anni. 

Stella De Muro, “la mia Stella” (come la chiamava il suo compagno di vita per 65 anni.

Si è spenta domenica sera all’ospedale di Rho, dopo una lunga malattia che si era aggravata nell’estate. Manca tanto al 91enne patriarca del basket milanese e nazionale, primo italiano ammesso alla Hall of Fame di Springfield.

Si erano conosciuti nel 1958, lei 16enne, esterno del Simmenthal, con la canotta numero 8 agli ordini di Cesare Rubini. Lei l’aveva seguito ai Giochi di Roma del 1960 e nel 1963 si erano sposati. Non avevano avuto figli, andarono a Varese e Torino, in Nazionale e a Bologna. 

“Per 21 stagioni furono in prima fila di parterre – scrive Repubblica -, al Lido e poi al Forum. Coach Sandro a prendere appunti per il “tiro libero”, la sua rubrica per Repubblica Milano. La sciura Stella a dargli indicazioni, commenti, spunti, prima di rientrare nella loro bella casa di Arese, piccolo tempio dei canestri e piccola discoteca jazz, l’altra grande passione del coach. Insieme l’avevano aperta e insieme si erano raccontati alle cineprese per “Un coach come padre”, il documentario curato da Massimiliano Finazzer Flory, un piccolo tesoro di storie di sport e vita che continuerà a farci sorridere e commuovere, ora che la signora Stella ha raggiunto il suo cielo”.

L’Olimpia ha pubblicato un post sui suoi profili social: “Il signor Armani, il presidente Dell’Orco, coach Ettore Messina e tutta la famiglia dell’Olimpia Milano abbracciano Sandro Gamba in questo momento di profondo dolore per la perdita della signora Stella. Che possa riposare in pace”.

Un altro lutto ha toccato il giornalismo e in particolare volley e rugby. A 82 anni se n’è andato Carlo Gobbi, re delle varie, della Gazzetta dello sport. Ero stato a casa sua, 3 anni fa, a raccontarlo, in Romagna. Trovate complessivamente 36 video, su vannizagnoli.it, su youtube, fra quella serata e momenti di attualità sul volley, tra la storia sua e quella storia della gazzetta dello sport

Pallavolo. L’Italia, dunque, non ha vinto l’Europeo, a Roma. Il 3-0 con la Polonia è particolarmente sonoro, conferma che i polacchi sono superiori, considerato anche il loro successo in Nations league e la finale mondiale di un anno fa, persa in casa con gli azzurri per 1-3. La squadra di Fefè de Giorgi era alla prima sconfitta, fra due Europei e un mondiale, il bilancio in queste grandi manifestazioni è stato di 24-1.

Uno dei segreti di Fefè è la presenza in squadra del pedagogista, il mantovano Giuliano Bergamaschi, 64 anni. E’ motivatore, agisce sul linguaggio dello stesso ct nei timeout, ma anche negli equilibri in squadra, fa accettare la panchina a chi entra mai o quasi come il vicentino Mattia Bottolo.

L’ex ct Julio Velasco è ritornato al femminile. “A Paola Egonu – spiega – dico di allenarsi come mai ha fatto in carriera, adesso che è sulla bocca di tutti. Busto Arsizio è l’unico club che mi ha voluto”.

Atletica, il 7° record del mondo di Mondo Duplantis (2° outdoor) contro i 35 di Bubka (17 all’aperto). 

E’ affascinante il confronto fra i due più grandi interpreti nella storia del salto con l’asta, anche in base all’età. Il primo record dell’ucraino fu a 21 anni, outdoor, aveva la stessa età dello svedese, che però era indoor.

La nostra intervista a Duplantis. https://www.youtube.com/watch?v=zeCfeVsO_YA

E a Bubka.

L’ingratitudine totale nei confronti degli allenatori da parte dei campioni. L’olimpionico dei 100 e della 4×100 Marcell Jacobs divorzia da Paolo Camossi. Che qui ci raccontava i metodi di allenamento, dopo il doppio oro del 2021.

Il capitano della nazionale di nuoto Gregorio Paltrinieri da alcuni anni ha lasciato Stefano Morini per Fabrizio Antonelli, per ottenere medaglie anche nel fondo, ma in piscina è peggiorato.

Ancora nell’atletica leggera, addirittura Gianmarco Tamberi non parla più con il padre Marco, ma lì di sicuro anche il padre non ha un carattere facile e sino alla scorsa stagione era stato il suo unico tecnico.

Qui eravamo con lui due anni fa, a Losanna, Svizzera.

Nel tennis, Jannik Sinner un anno fa lasciò Riccardo Piatti, un fuoriclasse, per Simone Vagnozzi e Darren Cahill, l’australiano già protagonista a Wimbledon negli anni ’80. Spesso il cambio viene suggerito anche da manager, non sempre l’atleta è indipendente, nella scelta.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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