Il Gazzettino, atletica. La 4×400 femminile è quarta, a 19 centesimi dal podio, ma grazie a due squalifiche. Spacca gareggia con fasciatura evidente, le due ragazze di colore sono le più competitive. 11° posto per Bouih, a 21 anni. Il medagliere è dominato dagli Usa, Etiopia seconda, poi la Polonia

Le atlete della staffetta 4×400 (Colombo/Fidal)

La 4×400 femminile azzurra arriva a 19 centesimi dal podio, grazie alle squalifiche di Gran Bretagna (ostruzione) e Giamaica (cambiato di posizione prima del passaggio del testimone). E’ dunque quarta ai mondiali indoor di atletica leggera di Birmingham, in Inghilterra, con Raphaela Lukudo e Ayomide Folorunso (le migliori frazioniste), Chiara Bazzoni e Maria Enrica Spacca, in 3’31”55. Lima quasi mezzo secondo al precedente primato, del 2014, a Sopot, sempre ai campionati mondiali, e all’epoca c’erano Elena Bonfanti e Marta Milani, al posto delle due ragazze di colore. Al traguardo l’Italia è sesta, le due squalifiche fanno avanzare la staffetta di due posti, vicino al 3’31”32 dell’Ucraina. L’oro è per gli Usa in 3’23”85 (seconda prestazione mondiale di ogni tempo), sulla Polonia.
L’unico altro finalista italiano di giornata è il reggiano Yassin Bouih, sui 3mila, 11° in 8’20”84, in una gara tattica, che si accende solo negli ultimi tre giri. Quando il ritmo si alza, il 21enne di origine marocchina si stacca: il titolo va all’etiope Yomif Kejelcha, in 8’14”41, davanti al connazionale Barega e al keniano Birgen.
Gli altri titoli di giornata. Etiopia anche sui 1500, con Samuel Tefera, che precede il polacco Lewandowski e il marocchino Iguider. I 60 ostacoli sono del britannico Pozzi in 7”46, argento all’americano Eaton, bronzo al francese Manga. Sorpresa nella 4×400, con il primato del mondo (l’unica di questa rassegna) della Polonia, 3’01”77, con Zalewski, Omelko, Krawczuk e Krzevina, per 20 centesimi sugli Usa, terzo il Belgio dei fratelli Borlèe. L’asta va al francese Lavillenie, con 5,90, sull’americano Kendricks e il polacco Lisek. Nel lungo, oro per la serba Ivana Spanovic, in 6,96, davanti all’americana Reese e alla tedesca Moguenara. Sugli 800 vince Francine Niyonsaba (Burundi) in 1’58”31, sull’americana Wilson e sulla britannica Oskan-Clarke. Il medagliere è dominato dagli Usa, con 18 medaglie, 6 ori, 10 argenti e 2 bronzi, davanti a Etiopia e Polonia. L’Italia è 24., con il bronzo di Alessia Trost.
Intanto a Cartigliano (Vicenza) si disputava la festa del cross, con 700 partecipanti. Vincono il trevigiano Albert Rech e la vicentina Rebecca Lonedo.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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