Il Giornale: Italia-Francia under 19, 0-4. Ma la qualificazione al mondiale di Corea del Sud è già da 7,5, la finale da 4,5

Da Il Giornale, lunedì

http://www.ilgiornale.it/news/sport/troppa-francia-azzurrini-finalissima-delleuropeo-finisce-4-0-1288771.html

Vanni Zagnoli

Ci avevamo fatto la bocca, a questo titolo europeo dell’under 19. Dieci anni dopo il mondiale, sempre in Germania, da Berlino a Sinsheim c’è sempre la Francia di mezzo. Dai rigori che premiarono gli azzurri all’uno-due dei blues in un quarto d’ora, finita appena iniziata.

Il 4-0 darà ragione al ct Paolo Vanoli, la Francia è più forte, esperta grazie a un buon numero di presenze in serie A, ha attaccanti rapidi, il funambolo Blas, Mbappe, Augustin e un impianto superiore. Poker come capitò all’Italia agli Europei contro la Spagna, a Prandelli nella finale del 2012 e a Mangia con l’under 21 l’anno dopo.

Gli azzurrini si distraggono presto, al 6’ Harit serve sulla sinistra Augustin, che aggira lo juventino Romagna, Coppolaro non può chiudere e Meret è infilato. E’ capocannoniere di Euro ’16 con 6 reti in 5 gare, diventerà qualcuno. Sulle fasce l’Italia fatica, il raddoppio arriva su sgommata a destra di Michelin, Minelli non chiude e Blas in acrobazia anticipa Romagna. E’ irriconoscibile la miglior difesa dell’Europeo, gagliarda contro l’Inghilterra e anche in qualificazione. A centrocampo Alberto Picchi fatica, è il pronipote dell’interista Armando, scomparso nel 1971, ha un pizzico del suo passo ma uscirà all’intervallo, con passaggio dal 4-4-2 al 4-3-3.

L’Italietta era migliorata sul finire del primo tempo con due occasioni, la migliore non è trasformata da Minelli. Nella ripresa Blas azzecca un altro doppio passo e Augustin si muove sempre da fuoriclasse, con incidenza da Cristiano Ronaldo: in fondo ha pure il numero 7, calcia le punizioni come Ibrahimovic, suo ex compagno nel Psg. I francesi controllano con una buona circolazione, più convincenti della nazionale di Deschamps. I nostri combinano poco, chiudono senza un solo gol su azione in tutta la manifestazione e in questo senso sono una delusione. Soffrono i ragazzi di colore, agili e precisi, non sanno imporre il gioco e concedono conclusioni in sequenza. E’ rara una finale così squilibrata, con due parate acrobatiche di Meret e la resa all’83’ sul destro da fuori del capitano Tousart, deviato dallo sventurato Romagna. Allo scadere, su cross Maouassa festeggia anche il difensore Diop.

Resta il piacere di essere arrivati all’ultimo atto 8 anni dopo la sconfitta subita con il ct Francesco Rocca nel 2008, contro la Germania. Fra un anno l’Italia disputerà il mondiale under 20 in Corea del Sud, a caccia di un podio arrivato solo nel 1987, con il terzo posto. In Europa è seconda, neanche era previsto.

A cura di Giangabriele Perre

 

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