Il Gazzettino, il mercato. Dzeko l’affare mancato, Balotelli nella squadra di Pirlo e Toni, Guardiola e Beccalossi. Un attaccante per il Verona, per Simeone sarebbe un grande passo indietro

Mario Balotelli (giornaleditreviglio.it)

La versione integrale del pezzo per “Il Gazzettino”

Due mesi e oltre a parlare di Dzeko come centravanti dell’Inter, anche dopo l’ufficialità di Lukaku, anche una settimana fa, invece il bosniaco rinnova con la Roma, sino al 2022, quando avrà 37 anni. Si è sempre allenato con grande professionalità, sarà il più importante affare non fatto di questo mercato. Come quando Berlusconi bloccò la cessione di Pato al Paris Saint Germain, nel gennaio del 2012, mentre Galliani stava per cederlo: il presidente lo trattenne per far felice la figlia Barbara, all’epoca sua fidanzata.

Il prolungamento del contratto a Roma dovrebbe levare Dzeko dal mercato, a questo punto si aspettano le mosse su Mauro Icardi, concupito da Juve e Napoli. L’argentino ha come priorità Torino, per rimanere vicino a Milano, dove preferisce restare la moglie, manager e showgirl Wanda Nara, è però il ds azzurro Giuntoli il più convinto nelle proposte, offre 60 milioni all’Inter e 7 l’anno al centravanti. Un anno fa, il re dei procuratori Mendez aveva offerto Cristiano Ronaldo al Napoli, fu il presidente De Laurentiis a dire no, considerati gli attuali 34 anni del portoghese, per un investimento esagerato. Icardi ha 26 anni, viaggia a una media abbondante di 25 gol a stagione, esclusa l’ultima, in cui a metà venne messo fuori rosa. Per la terza volta il Napoli è arrivato secondo, in questo decennio, i tifosi sono tiepidi nonostante gli acquisti di Manolas e ora dell’esterno messicano Lozano, per 42 milioni, dal Psv Eindhoven: gli 8mila abbonamenti sono da piazza salvezza, non da principale anti Juve. Anche capitan Insigne scende in campo per convincere Maurito, le telefonate sono ricorrenti, e non sarebbe scontata la cessione di Arek Milik, che piaceva alla Roma ma adesso non serve più, al ds Petrachi.

Per un altro centravanti, manca solo l’ufficialità. Mario Balotelli dovrebbe già essere a Torbole Casaglia (Brescia) già martedì, per allenarsi con Corini. Attende solo il rientro da Londra del presidente Cellino, firmerà per un milione e mezzo netto e altrettanto come bonus, in caso di salvezza scatterà un biennale da 4,5 milioni netti a stagione, ma in quel caso potrebbe tornare a piacere a club più ambiziosi. In serie A, il Brescia si è salvato solo con Roberto Baggio, da mezzo secolo a questa parte, lo scomparso presidente Gino Corioni aveva peraltro portato anche Toni, Pirlo e Guardiola e con le rondinelle erano sbocciati, a metà anni ’70, Beccalossi e Altobelli, ecco, Cellino spera in un effetto analogo. Balo deve scontare 4 giornate di squalifica, da Marsiglia, esordirà solo il 25 settembre, a Mompiano contro la Juve.

Aspettando magari un altro attaccante, come alternativa o spalla di Lukaku, Conte cerca un rinforzo per la sinistra, Biraghi della Fiorentina è in effetti il miglior esterno sinistro, al punto che è arrivato anche in nazionale, Marotta lavora alla cessione di Dalbert, valorizzato nel precampionato. A centrocampo, Milinkovic Savic ha dichiarato amore alla Lazio, restano i blaugrana Rakitic (difficile), Vidal (non convocato da Valverde) e ora Renato Sanchez, fra gli eroi dell’Europeo vinto dal Portogallo nel 2016, a 19 anni, ma ora in uscita dal Bayern Monaco.

A 34 anni, ha mercato lo spagnolo Fernando Llorente, svincolato, nonostante le appena 2 reti nei due campionati al Tottenham, ma in Champions ne ha realizzati 3, importanti. Per la panchina, piace a Lazio, Fiorentina e Napoli e pure ad Antonio Conte, nella cui ultima Juventus segnò 16 gol. Il Cagliari continua a puntare Defrel, che senza Di Francesco alla Roma troverebbe poco spazio, mentre Paloschi vorrebbe tornare titolare, a 29 anni: il Verona lo prenderebbe dalla Spal, è però difficile che possa essere uomo salvezza, con i 9 gol realizzati nella stagione e mezza di Ferrara. Giovanni Simeone viene da appena 8 marcature in partite ufficiali con la Fiorentina, dopo le 16 del primo anno, il ds Tony D’Amico vorrebbe farlo risbocciare all’Hellas.

Il mercato è sempre fatto anche di ritorni, fu il ds Pradè a portare a Firenze Kalinic, nel 2015, lo rivorrebbe, dal momento che è in uscita dall’Atletico Madrid. 

La Spal lascia Gomis, portiere incerto nelle prese va in Francia, al Digione. Il Milan cerca sempre l’attaccante, prova con Mariano Diaz, richiesto da Monaco e Roma, se Schick andasse in Bundesliga. Sogna Isco, James Rodriguez o Modric, tutti del Real Madrid, aspetta sempre Correa. A proposito, l’Atletico lo trattiene volentieri: «Vorrei che rimanessero tutti i buoni giocatori – sottolinea Simeone – e arrivassero i più forti, per costruire la squadra migliore possibile». Ha perso per la clausola rescissoria Rodrigo, Griezmann e Lucas ma ha Joao Felix, considerato il nuovo Cristiano Ronaldo.

La Juve deve piazzare Rugani (al Monaco, dove rileverebbe Raggi, svincolato, a 35 anni; Roma e Barcellona sono defilate), Matuidi e Mandzukic, che vorrebbe tornare in Germania. Perin e Pjaca andranno eventualmente via a gennaio, al portiere di certo va stretto il ruolo di terzo. Da un anno, il Torino non effettua acquisti, se eliminerà il Wolverhampton di Cutrone, in Europa league, avrà Verdi, dal Napoli. Neanche alla Roma Santon ha convinto, dal Chelsea vorrebbe Zappacosta, dal Tottenham il centrale belga Alderweireld, oppure Vida (Besiktas) o Rojo (Manchester United).

Il Bayern Monaco si è preso Coutinho dal Barcellona e il francese Michaël Cuisance, 20 anni, dal Moenchengladbach, per 10 milioni.

All’Udinese, infine, si presenta il centrocampista brasiliano Walace, dall’Hannover (Germania): «La serie A è sempre stata un sogno. Presso e aiuto i compagni in fase difensiva. Punto alla seleçao, sono all’80% della condizione».

Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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