Il Gazzettino, Steven Zhang è il nuovo presidente dell’Inter. 27 anni fra due mesi, è il più giovane della serie A

Steven Zhang (corrieredellosport.it)

Sino a ieri, Steven Zhang era noto per la macchina da due milioni di euro, la Pagani Huayra con la scritta Nerazzurra, capace di passare in 3” da 0 a 100 km orari. Adesso è stato nominato presidente dell’Inter, compirà 27 anni fra due mesi, è il più giovane dell’èra moderna del club e anche della serie A: è il 21° presidente della storia nerazzurra, il più giovane d’Europa, almeno a un certo livello.
Per il nostro massimo campionato, il record fu di Alessandro Ruggeri, 21 anni, alla guida dell’Atalanta dal 2008 al 2010, per l’ictus che aveva colpito il padre Ivan, mentre a Nordest si ricorda Luca Campedelli, 50 anni tre giorni fa, al vertice del Chievo da quando ne compì 23, ma all’epoca era in C.
Steven è il figlio di Zhang Jindong, patron di Suning e dell’Inter, è il simbolo della trasformazione del club, proiettato nel futuro. Ha studiato negli Usa, laureandosi alla Wharton school in Pennsylvania, lavorò come analista alla Morgan Stanley, prima di rientrare nell’azienda di famiglia. Che ha un fatturato di 80 miliardi di dollari.
A Nanchino, sotto la guida del padre, 55enne, prese in mano Suning International, la divisione mondiale del gigante cinese, naturale quindi che fosse lui a seguire da vicino l’investimento nell’Inter. Per due anni ha imparato, durante l’interregno di Erick Thohir, che invece è uscito dal cda, e adesso guida l’Inter da solo. L’indonesiano resta azionista di minoranza con il 31,05% delle quote, che sta per cedere a Suning.
Zhang junior pensa al brand, all’immagine del club, anche attraverso i social networks, che usa tuttavia con parsimonia. La rafforzerà senza chiedere eccessivo aiuto alla proprietà. «Voglio rendere l’Inter il miglior club al mondo – dice all’assemblea dei soci, al Magna Pars suites di Milano -, portarla nell’elite del calcio. E’ un giorno emozionante, fronteggeremo le prossime sfide. Possiamo guidare il club a una nuova era di successi: spero di restare per 30 o 40 anni e che dopo di me ci sia un altro Zhang presidente, anche fra un secolo».
Sarà più razionale rispetto ai 20 anni di Massimo Moratti, resta però tifoso, come dimostrava il pianto liberatorio all’Olimpico dopo la qualificazione in Champions League. «Sento la responsabilità di soddisfare la passione di milioni di tifosi sparsi nel mondo, nel 110º anno di vita del club».
Che conferma il rialzo degli ultimi due anni, con ricavi consolidati pari a 347 milioni, in aumento del 9% rispetto al 2017 e del 45% sul ‘16. Resta probabile l’arrivo di Beppe Marotta dalla Juve, sempre che non prenda il posto di Michele Uva, direttore generale della Figc sospeso dal nuovo presidente Gravina. «Non c’è stato alcun contatto con Marotta – chiarisce Steven -, non ho mai stretto accordi con lui. In futuro non si può sapere cosa accadrà».
Altri auspici del neo presidente. «Saremo fratelli del mondo e al contempo made of Milano. La trasformazione digitale iniziata con la media house e in altre aree porterà ad esplorare la comunicazione digitale. L’Inter è l’unico club con cui ho avuto feeling, conoscevo il signor Moratti, mi supporterà sempre. Mi ha raccontato tanto, specialmente di fronte alle difficoltà». «Vorrei vincere già l’anno prossimo, la squadra e l’allenatore sono forti, non ci vorrà molto. Per me, i miei giocatori sono i migliori e possono vincere con la Juve anche quest’anno».
L’ultimo capitolo riguarda lo stadio. «Sarebbe meglio condividerlo con il Milan, per i costi operativi. San Siro resta un’icona, non possiamo aspettare per sempre che venga rinnovato”.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

 

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