Giornale di Sicilia. Daniele Sottile, 36enne di Milazzo, presenta gli Europei di volley: “La Polonia è favorita, ma occhio alla Serbia. Senza Blengini non sarei mai rientrato, dopo 10 anni. Con Zaytsev facciamo una bella camera…”

sottile
Il 36enne Daniele Sottile, con la maglia di Latina, semifinalista scudetto

Un grande piacere intervistare per il Giornale di Sicilia uno dei pochi ragazzi del sud presenti nella nazionale di volley. Mi auguro di avere altre occasioni per approfondire la sua storia, considerato il materiale raccolto.

Vanni Zagnoli

Iniziano oggi gli Europei di volley, a Torino e Busto Arsizio, a Sofia e Varna: dalle semifinali si giocherà solo in Bulgaria. Alle 21 (Raisport1) la formalità con l’Estonia, domani la Croazia e domenica c’è in palio il primato nel girone con la Francia: arrivare secondi significherebbe giocare anche negli ottavi.

Fra gli azzurri medaglia d’argento in coppa del mondo e già qualificati per le Olimpiadi c’è un messinese, il 36enne Sottile, di Milazzo.

Intanto il nome. Pasquale o Daniele?

“Mi chiamano con il secondo nome, Daniele”.

Quanto c’è di siciliano in lei?

“La famiglia, i parenti, ma da quando avevo 15 anni mi sono trasferito al nord. Lo feci per giocare a Cuneo”.

E’ sposato con Federica, 34 anni, laureata in scienze motorie. Avete due figli: Giulia, 6 anni, e Riccardo, 3.

“A Milazzo vivono ancora mamma Maria Lamalfa, 60 anni, insegnante alle elementari, e papà Antonino, 68enne pensionato: lavorava in una fabbrica di contatori. E poi mio fratello mio fratello maggiore: Angelo ha 40 anni, è rappresentante di commercio, ha giocato in B1, a Messina. Senza dimenticare gli zii. Avevo frequentato le scuole medie in paese, all’istituto Garibaldi”.

Sono rari i protagonisti siciliani, nel volley…

“Spicca Valerio Vermiglio, 39 anni, messinese e a lungo titolare nel mio ruolo, in nazionale. Ci siamo affrontati spesso. Io rammento Antonio Scilipoti, mio compaesano: ha 60 anni, era stato schiacciatore per quasi tutta la carriera in Sicilia, fra Catania, Milazzo e Palermo, in A2”.

Nel gruppo di Berruto c’era Luigi Randazzo, di Catania, fra i 4 esclusi dalla World league in Brasile per quel rientro nella notte di Rio…

“Con Blengini non è rientrato. E’ rimasto a Molfetta, come schiacciatore”.

Vuole spiegare perchè gli Europei sono più difficili della coppa del mondo?

“In Giappone mancavano la Francia, vincitrice della World league, a sorpresa, e la Serbia, finalista; la Bulgaria, sempre di tradizione, e la Germania, 3^ ai mondiali di Polonia”.

Quale è la favorita?

“Sicuramente la Polonia, nonostante l’abbiamo battuta per 3-1, qualificandoci a sue spese per Rio 2016. La Serbia potrebbe essere l’avversaria più accreditata, senza dimenticare la Russia, che pensavo più pericolosa, tantopiù con il ritorno del ct Alekno”.

Lei rientrava in azzurro dopo un decennio. Il Gianlorenzo Blengini l’ha apprezzata a Latina.

“Ora però sono passato alla Powervolley Milano, il 25 iniziamo il campionato, con l’allenatore Luca Monti. La mia convocazione è stata a sorpresa, fosse rimasto Berruto non sarebbe arrivata”.

E l’ace contro L’Argentina, sul finire del tiebreak?

“Ero appena entrato, è stato anche un po’ fortunoso ma ha evitato la sconfitta che ci avrebbe impedito di qualificarci. Avevo giocato tre set contro l’Egitto e uno con l’Iran. Per il resto ero subentrato al bisogno al 19enne Giannelli”.

Avevo già messo al collo una medaglia d’argento nel 2001, in World league con Anastasi allenatore.

“All’epoca l’Italia era reduce dal bronzo olimpico di Sydney. Questo secondo posto nel girone all’italiana in Asia aumenta le certezze, ora cerchiamo di arrivare più in alto possibile”.

Chi è il suo compagno di camera?

“Ivan Zaytsev. A Blengini si è presentato senza cresta, siamo diversi ma ci capiamo bene. E’ una bella camera, a partire dal ritiro a Busto”.

vzagn

Related Posts

Leave a reply