Reggio Emilia
Non è la notte del Sassuolo, l’Udinese tiene lo 0-0 e riprende il Torino al penultimo posto. I granata avevano fatto saltare il progetto di primato solitario neroverde, due venerdì fa, rischiando di vincere, sull’1-3. La squadra di Roberto De Zerbi patisce l’opposizione friulana, il miglior attacco del campionato va in bianco, come ad agosto, quando qui chiuse perdendo.
Non ci sono parate vere, le occasioni sono minime, come in qualche finale. Ayhan sta a destra, dietro, il tedesco-turco è uno dei tre nuovi emiliani, l’altro titolare è Maxime Lopez, franco-algerino e pure spagnolo, uno e 67, tecnica. Anche l’Udinese ha due innesti, argentini peraltro di ritorno, dal Watford dei Pozzo. I bianconeri fanno valere la fisicità sulle palle inattive, difendono a 5, con la forza dei brasiliani Becao e Samir. Lasagna è in panchina come con il Milan, domenica l’Udinese ha riavuto un rigore dopo 48 partite, stavolta crea poco, giusto l’accelerazione di Zeegelaar per De Paul, contrato.
Il Sassuolo preferisce la sinistra, sempre palla a terra, il ritmo sale dopo il primo terzo di partita. Aumentano il pressing e la durezza dei contrasti, meno la pericolosità, con le conclusioni di Berardi e Ferrari. Che perde palla sulla trequarti, De Paul non trasforma il capovolgimento.
Il palleggio è fine a se stesso, entra Muldur per Traorè e 3-5-2, e il turco vola in fascia una sola volta. Locatelli perde palla e poi chiude in area, è più viva l’Udinese, il match risale di tono per un attimo. Dopo il covid, Boga non è ancora lui, esce dopo un’ora. Come Pussetto per Deulofeu. Dalla tribuna si sentono urla in tante lingue, è mancato il linguaggio del gol. La banda Mapei suona meglio fuori casa.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”