di Vanni Zagnoli
Non è un gran momento per il Sassuolo, da inizio stagione è uscito per la prima volta dalla zona Europa league. Ha 30 punti, uno in meno della Lazio, continua ad andare meglio in trasferta che in casa, al di là dei risultati. Nelle ultime 5 partite, coppa Italia compresa, ha battuto solo il Genoa e a fatica.
De Zerbi ha creduto nella Champions league, per un attimo, adesso fatica anche solo a pensare a migliorare l’8° posto d’estate.
“L’ha detto Conte ieri e ha ragione – spiega l’allenatore alla terza stagione nel distretto emiliano delle ceramiche -, 7 squadre potrebbero vincere il campionato, chi è più pronta e chi meno, tutte possono stare in Champions e lottare per il primo posto. Noi, la Sampdoria, il Verona, il Benevento, siamo dietro. Noi, con i nostri problemi, stiamo cercando di farci largo e se domani riuscissimo a fare risultato pieno sarebbe il segno ulteriore di un grandissimo campionato».
Il colpo riuscì a luglio, 1-2, con Raspadori e Caputo.
«Inizialmente quando giochiamo con una delle prime 7 non è mai una sfida alla pari. Se saremo bravi a dimostrare il nostro valore, alla fine potremmo dire di essercela giocata alla pari, questo non vuol dire che non entriamo per fare i 3 punti o per essere timidi. La Lazio negli ultimi anni sta facendo benissimo. Dopo la Juve, ha la squadra che ha vinto di più, ha giocatori forti, ha un’identità forte, qualità, fisicità ed esperienza: come noi stanno assieme da tanto, si conoscono ed è un vantaggio».
Ancora assenze, fra i neroverdi.
«Abbiamo recuperato Boga, due giorni fa Maxime Lopez, a inizio settimana Locatelli e sarà della partita. Bourabia è ancora fuori, come Berardi, Chiriches è squalificato”.
Bourabia è richiesto dal Verona. La rosa è numericamente inferiore, come esperienza e profondità, alle concorrenti.
“Abbiamo un difetto. Se una rotella delle undici non gira a pieno si vede a occhio nudo. Non possiamo permetterci che uno-due giocatori siano sottotono. Quando facciamo partite brutte è perché 4-5 elementi vengono a mancare nella prestazione. Noi ancor più di altre squadre lo paghiamo subito in maniera pesante. Sulla carta sono sempre determinanti gli attaccanti perché fanno gol, ma i difensori con noi hanno un certo peso perché fanno partire l’azione, così come il portiere e i centrocampisti, che servono ad equilibrare”.
Il pari allo scadere con il Parma è arrivato proprio per iniziativa di Gian Marco Ferrari, difensore centrale.
“Abbiamo evidenziato un miglioramento a livello caratteriale, l’avrei detto pure se non avessimo recuperato. Abbiamo fatto una discreta partita, non una delle migliori, contro una squadra che va in vantaggio e si difende a oltranza, tutti chiusi in 20 metri diventa difficile per tutte”.
Da “Ilmessaggero.it”