(v.zagn.) Eccellente l’analisi di Vanni Puzzolo, bravo davvero. Per una volta non ho nulla da eccepire.
Nell’ultima giornata del campionato di serie A sono accadute almeno due situazioni a dire poco imbarazzante che ci hanno riportato a qualche anno fa, quando gli ultras con atteggiamenti più o meno minacciosi hanno tenuto in ostaggio le società.
A Torino la società ha di fatto costretto Quagliarella a fare un giro di campo chiedendo scusa a tutti i tifosi, in particolare alla curva degli ultras, nel tentativo di ricompattare un feeling che si sarebbe interrotto dopo che il giocatore, andato a segno a Napoli, avrebbe chiesto scusa ai suoi concittadini ( cosa da lui smentita sostenendo che aveva solo chiesto una tregua per non essere più fischiato) e appunto per questo accusato di tradimento e invitato ad andarsene da Torino.
Conosco personalmente il presidente Cairo e il ds Petrachi e posso garantire che sono due ottimi dirigenti e due ottime persone, ma non posso condividere questo atteggiamento.
Aver costretto ed esposto al pubblico ludibrio un proprio giocatore, reo solo, di aver fatto un atto di rispetto e non certo di infedeltà, a me sembra una cosa gravissima.
Sicuramente la società, con questo atto, ha cercato di fare il possibile per salvaguardare un capitale e permettere al giocatore di rimanere a disposizione senza esserne costretta a privarsene, ma non è accettabile che il giocatore subisca una simile umiliazione e non ritengo altrettanto accettabile che l’asso-calciatori di Albertini non abbia speso una parola.
A Genova un coraggiosissimo Gasperini , stanco di essere insultato anche con striscioni ad-personam, ha rotto gli indugi e si è presentato in sala stampa denunciando e facendo i nomi di quelli che minacciano e pretendono di condizionare e guidare la tifoseria in una lotta personale contro di lui.
Mi voglio congratulare per il coraggio che ha dimostrato, il Genoa , qualche anno fa, fu gia’ protagonista di una pagina nera del calcio, dove gli ultras costrinsero i giocatori a togliersi le magliette e a depositarle ai piedi della curva.
Una scena vergognosa .
Gasperini ha avuto coraggio, ma non posso dire altrettanto dei suoi colleghi, nessuno ha speso una parola, l’asso-allenatori si è limitato a dire delle banalità, e bene ha fatto Fabio Caressa a Sky dove ha stigmatizzato il fatto è chiesto l’intervento di Ulivieri, presidente degli allenatori.
Gasperini non va lasciato solo, ma così avverrà .
I tifosi la devono smettere di voler condizionare, ricattare tecnici e giocatori, le società devono aver il coraggio di smarcarsi di uscire da questa imbarazzante situazione, e mi auguro che Preziosi, pure lui contestato e costretto a non andare allo Stadio, spenda parole chiare senza se e senza ma, in favore del suo tecnico.
Sulla solidarietà dei colleghi, purtroppo, ho poca diducia, ognuno coltiva il suo orticello, tutti rimangono allineati e coperti, ma 10 giorni fa era avvenuto un altro caso deprecabile : un giocatore ( capitan Sorrentino) aveva di fatto licenziato in diretta TV il suo allenatore , Ballardini, e anche in questo caso, la categoria si è contraddistinta per il silenzio.
Anche a Bergamo ci sono stati casi di intolleranza dei tifosi, e il Presidente Percassi bene ha fatto a prendere una posizione chiara in difesa del suo tecnico.
Io continuo a pensare che i tifosi siano una componente importante del calcio, ma solo una componente, come lo sono i dirigenti, i giocatori, i tecnici e pure i giornalisti, ma nulla più, devono svolgere il loro ruolo, senza pensare di prevaricare e condizionare scelte societarie, e le società devono avere il coraggio di denunciare quanto ciò avviene .
a cura di Vanni Puzzolo.