Puzzolo. Giustizia sportiva da follia. Collegi giudicanti uno contro l’altro. Caos generale sull’esito dei campionati. E quel pasticcio del paracadute… È tutto da rifare!

Vanni Puzzolo con il tablet impegnato a scrivere. Da d.s del San Marino subì uno dei più grossi scippi di campionato accaduti nei dilettanti
Vanni Puzzolo con il tablet. Da ds del San Marino subì uno dei più grossi scippi di campionato accaduti nei dilettanti

Da uno spunto di Vittorio Galigani.
La giustizia sportiva. Un optional dalla lentezza esasperante. Dai giudizi inusitati. Inaspettati. Improvvisati.

Spesso imprevedibili.

Arrivano, di sovente, fuori tempo massimo.

Sentenze alle volte ininfluenti ed altre stravolgenti.

Quasi sempre quando i giochi sono ormai fatti.

Sia in positivo che in negativo.

Norme regolamentari insufficienti ed inadeguate. Che si prestano a mille, disparate, interpretazioni.

Tutte diverse.  Con i vari Collegi giudicanti che si smentiscono l’un l’altro.

Con una facilità che ha dell’impressionante.

Due giorni orsono la Corte di Appello Federale ha smentito il giudice di primo grado. Appunto. Riassegnando al Lanciano tre dei cinque punti che gli erano stati sottratti per inadempienze amministrative.

Inaudito. A due sole giornate dal termine del campionato di serie B.

Gli abruzzesi tornano in lizza per la salvezza.

Piombano nello sconforto la Salernitana e le altre coinvolte nella zona retrocessione che si vedono raggiunte.

Si ipotizza una decisione sul filo di lana. Non escludendo il ricorso alla classifica avulsa. Nella quale la Salernitana soccomberebbe nei confronti del Modena, del Lanciano. Avrebbe ragione solo del Latina.

L’ennesima conferma. Ove ce ne fosse stato ancora bisogno di un regolamento estremamente lacunoso,  Di una vacuità assoluta.

Norme che vanno riscritte nella loro totalità: subito.

Venerdì 13 il Collegio di Garanzia del Coni discuterà i ricorsi di Benevento e Savona.

In colpevole ritardo.

I sanniti sono già saldamente e meritatamente in serie B non  hanno bisogno che venga loro restituito quel punto inopinatamente sottrattogli per  una “leggerezza” procedurale dell’allora direttore generale, della Lega Pro, Renato Cipollini.

I liguri sono ormai retrocessi, irrimediabilmente, tra i dilettanti.

Anche vedendo riconosciuta la loro ragione mai i potrebbero trarre nessun vantaggio dall’esito positivo del loro appello, Anche  se venissero loro restituiti i punti maltolti.

Ingiustizia sarà fatta.

Qualunque sarà la decisione assunta dall’assise giudicante.

Sentenze che magari faranno anche dottrina.

Potranno essere utili, agli avvocati di parti interessate, in future controversie.

Non dovrebbe essere così, in ogni caso, che funziona.

Prima ancora delle riforme sui campionati tra nto sbandierate dai vertici federali, sarebbe opportuno rivedere i regolamenti che attengono alla giustizia sportiva, l procedure, i termini.

Per il deposito degli atti e la pubblicazione delle motivazioni, per  abbreviare le procedure. senza che debba passare un anno, in alcuni casi di più, per arrivare all’ultimo grado di giudizio, per dare a tutti la possibilità di ricorrere, per avere una giustizia giusta.

Per molti versi sconvolgente il caso che vede coinvolta la Leonfortese. Squadra siciliana che partecipa al girone I della serie D. Penalizzata con un zero tre, a tavolino, risalente alla prima giornata di campionato.

La Santarcangiolese, penalizzata di 6 punti per responsabilità oggettiva, non ha potuto espletare l’iter del ricorso completo perché non sono state pubblicate in tempo le motivazioni, pertanto il ricorso alla COrte di Giustizia Federale sarebbe avvenuto già dopo la disputa del play-out, fortunatamente è con merito, sono riusciti a salvarsi sul campo al termine della stagione regolare.

Nei dilettanti poi succede anche di peggio.

Tanti anni fa il S.Marino, dove io ero il d.s vinse il campionato di interregionale, festeggio’ la

rimozione in c/2 ma un mese dopo la Caf accolse il ricorso di ultima istanza del Riccione e promosse i riccio sei al posto del S.Marino.

In Sicilia viene segnalato un caso analogo, che coinvolge la Leonfortese, penalizzata alla prima giornata di campionato per un 0-3 è trascorso l’intera stagione sportiva , il ricorso sarà discusso il prossimo 24 maggio a campionati conclusi.

 

Gli organi della giustizia sportiva sono capaci di cose, di fantozziana memoria, ritenute impossibili ai comuni mortali.

Del caso Verona- paracadute, ho già parlato, ma ci ritorno brevemente, perché questo è veramente uno scandalo enorme.

La norma del “paracadute”  turba la regolarità del campionato.

Un appannaggio milionario stabilito da regole assurde.

Scritte da una mano…infelice evidentemente  all’oscuro delle mille sfaccettature che si intrecciano all’interno del sistema calcio.

La classifica della serie A ad una giornata dal termine della stagione regolare vede  il Palermo ed il Carpi giocarsi la salvezza.

Distanziate di un solo punto.

Gli emiliani sono impegnati a Udineper r credere nella permanenza nella massima categoria dovrebbero vincere contro i bianconeri friulani e sperare che a Palermo il Verona, già retrocesso in serie B, porti via quantomeno un pareggio.

La lotta per evitare l’ultima retrocessione in serie B si è però tinta di giallo.

Colpa di polemiche, sospetti e paradossi.

Generati da un regolamento cervellotico.

Un macroscopico “bug” nei parametri del paracadute, incentiva il Verona a perdere la partita.

Meglio ancora: glielo impone.

Confermando la classifica attualecon la retrocessione di Carpi, Frosinone e Verona, gli scaligeri incasserebbero 25 milioni previsti dalla tranche iniziale più 15 milioni restanti, sui sessanta complessivi, in caso di mancata promozione nella stagione successiva.

Nel sistema elaborato dalla Lega di Serie A si è creato un vero “difetto di programmazione”.

La mano che ha generato il software non ha previsto una evenienza terminale.

Chi si salva e chi retrocede può anche essere deciso soltanto all’ultima giornata, e questo capita spesso, peccato che nessuno lo abbia previsto.

Viene premiato, in bella sostanza, il risultato peggiore.

Sembra un assurdo, ma è vero.

Il Verona scenderà certamente in campo per onor di firma, no n avrà nessun interesse a giocarsi la partita per far retrocedere i rosanero, rischierebbe   di gettare alle ortiche un “tesoretto” di ben quindici milioni di euro.

Più illecito di quello non c’è, legalizzato  e protetto dal paradosso dei regolamenti, altro che il ” maletin ” spagnolo.

Inconcepibile quanto si sta verificando.

La regolarità dei campionati messa a repentaglio dalla dimostrata incapacità di alcuni addetti anche  rappresentanti del “palazzo”.

Dilettanti prestati al calcio.

Il sintomo evidente che è proprio tutto da rifare! Lo impone la realtà.

testo autoredatto da Vanni Puzzolo

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