Il Secolo XIX, Carpi-Genoa: il castorismo contro gli eusebismi di Gasperini. Il tecnico nonno è un antesignano del cholismo dell’Atletico Madrid: era stato esonerato da Sean Sogliano, dopo 5 giornate il richiamo e poi il mercato rifatto da Romairone, ex Grifone

Stefano Bonacini, patron del Carpi
Stefano Bonacini, patron del Carpi

VANNI ZAGNOLI
CARPI. Il Genoa passa dall’eusebismo (doppia vittoria su Di Francesco, sovrano del bel gioco come Gasperini) al castorismo, ovvero indietro tutta e ripartenza veloce, alla Guidolin. Alla Diego Pablo Simeone. “Il cholismo rovescia la storia dell’Atletico Madrid, che era perdente”, dice Futre, ex asso dei colchoneros. Idem Fabrizio Castori, allenatore delle dieci promozioni: “La più bella è stata in Seconda categoria, con il San Patrignano, anche se non ero tesserato”.
Sulla panchina biancorossa c’è il nonno della serie A, l’unico con nipoti. A vederlo, al Braglia, c’è regolarmente la famiglia maceratese, di Tolentino. Esisteva una dittatura marchigiana dei tecnici, con Mancini e Iachini, esonerato però due volte dal Palermo. Anche Castori era stato licenziato, scelta di Sean Sogliano che prima di accettare il Genoa, al secondo contatto, voleva ribaltare il Carpi. Via molti uomini della promozione (arrivata nonostante appena il 22% di possesso palla), per imporre il gioco.

La proprietà era d’accordo con il figlio di Ricky, Sannino fece discretamente, con 4 punti in 5 gare, poi però il patron Stefano Bonacini, il presidente Caliumi e Marani, socio forte anche di Gaudì, hanno deciso di riaffidarsi al castorismo, su consiglio di Giuntoli, dg passato al Napoli. Prima delle sconfitte con Sassuolo e Chievo, l’allenatore di 62 anni procedeva a passo salvezza, con un girone da 11° posto e ammoniva: “Ricordate che nel calcio la cosa più facile è perdere giocando bene. Noi siamo dignitosi, siamo il Carpi”. “Siamo gli immortali”, scrisse nella lettera di arrivederci. Poi Sogliano venne congedato per l’ex genoano Romairone, seguace del castorismo al punto da riportare nel distretto del tessile capitan Porcari e il gregario Poli, di Bordighera. Dei 7 liguri della promozione era rimasto solo Gagliolo, imperiese di mamma svedese. Castori produce poco gioco e ancor meno occasioni: “Non parlatemi di Sacchi e dello spettacolo”.

In copertina, Eusebio di Francesco (Sassuolo) e Fabrizio Castori: hanno filosofie antitetiche 

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