Enordest.it. Basket, l’oscar Pietro Reverberi da rendere mondiale. Volley, la prima finale di Champions nella storia di Monza. Scherma, la sciabola donne alle Olimpiadi. La morte dell’ad della Fiorentina a 57 anni. L’amichevole Albania-Cile a Parma

(www.premioreverberi.it)

https://www.enordest.it/2024/03/24/perche-nel-calcio-le-domande-vere-in-tv-fanno-arrabbiare-gli-allenatori/

Vanni Zagnoli

Strano che la Juve non esoneri Allegri, per questo triennio meriterebbe il licenziamento molto più di Mourinho. Sette punti in 8 partite, hanno battuto solo il Frosinone, a Torino e a fatica. Massimiliano è uno dei più grandi bluff nella storia del calcio mondiale, gioca peggio di quanto facesse Fabio Capello, con il Milan e la Roma, quando teneva in panchina Montella. Il calcio è emozione, spettacolo, gioco, non solo astuzia. Leggere, su facebook, quando ha scritto per anni Adriano de Grandis, grande firma de Il Gazzettino, per una vita nella redazione sportiva e poi solo spettacoli. Contrappuntato, invece, dal difensore Claudio Pea, di Mestre.

Ancora su Allegri. Daniele Adani alla Domenica Sportiva: “L’amico dell’amico lo fa sorridere, quando trova chi gli fa le domande vere come Gianfranco Teotino a Sky risponde con mancanze di rispetto”.

Tutto verissimo, sale stampa e tv sono zeppe di giornalisti, pubblicisti e professionisti, ma anche di opinioniisti, non solo ex giocatori, che fanno i difensori, soprattutto delle società. Chi fa le domande vere, come noi, viene messo all’angolo, non gli danno più la parola o non lo accreditano. “Nel prepartita si parla solo della partita, nel post, uguale”. E tutte le domande slegate dall’attualità le società persino di serie C le concedono solo in esclusiva.

Sul caso della frase discriminatoria pronunciata da Francesco Acerbi, ripetiamo quanto di recente abbiamo vissuto direttamente, in Reggiana – Salò, in serie B.

Frase razzista denunciata dal capitano del Lecco e rivolta da un granata a Butic. Conferenza stampa successiva, il pr Andrea Montanari: “Vietato chiedere del razzismo”. E parlava soltanto con noi.

La scorsa settimana Alessandro Bianco all’evento dello sponsor, Wainer Magnani, pensionato di Gazzetta di Reggio, prima firma, dopo anni alla Reggiana stessa, dal prepensionamento, chiede del razzismo a Bianco e si vede il pr contrariato. Bianco nega di essere stato lui a pronunciarla.

In sala stampa, il giorno della denuncia, ero stato processato in diretta dal social media manager Marcello Tosi per non avere riportato bene a un giocatore emiliano, in conferenza stampa, una frase dell’allenatore Zaffaroni. L’indomani, titoli sul razzismo su tante testate, ma Tosi insiste a dire che Feralpi ha solo voluto far parlare di sè. Non c’è inchiesta da parte della procura federale, stranissimo. La Reggiana è stata abile nel convincere il proprietario della Feralpi, Pasini, a chiuderla lì, a non chiedere un’inchiesta di lega nè di federazione nè del giudice sportivo.

Dunque, Acerbi. L’abbiamo apprezzato al Sassuolo, ha superato un doppio episodio tumorale a un testicolo, un decennio fa. Doppio nel senso che conobbe una ricaduta. Ha 36 anni, al Milan non si impose, da Reggio Emilia arrivò alla Lazio, di Simone Inzaghi, e di lì all’Inter. Non ci schieriamo con lui perchè lo conosciamo. Anzi, diamo per scontato che la versione di Juan Jesus, difensore brasiliano esperto, sia corretta. Il nostro pensiero è noto. Benissimo ogni battaglia contro il razzismo, contro le parole, ma pensiamo anche ai fatti. A sanzioni esemplare nei confronti dei tifosi in occasione della finale di coppa Italia Padova-Catania, senza neanche andare a vedere cosa sia accaduto. Arriviamo a sanzionare le persone che allo stadio e fuori si scatenano offendendo atleti, dirigenti, arbitri, tifosi antagonisti. Sognamo, lo sapete, che tutto lo sport sia come il rugby e proponga veri terzi tempi, a caldissimo. Il punto è che le teste calde fra gli appassionati di pallone sono migliaia e rappresentano un business, fra le società sportive. Comprano magliette, incitano, rullano tamburi, insomma sono funzionali al progetto. Siamo testimoni oculari delle connessioni fra ultrà e società, naturalmente nella zona d’Italia che frequentiamo di più, fisicamente, da Reggio Emilia, a raggera.

Sognamo che il calcio diventi volley, che il basket diventi rugby e invece sta diventando calcio, come toni e strepiti.

E poi c’è stato il bel litigio su Mediaset, Ivan Zazzaroni difende Allegri e attacca Riccardo Trevisani: “Io sono più bravo di te, dirigo un giornale”. Appena prima aveva detto “tua sorella…”, sul fatto che Trevisani avesse reso merito ad Allegri, nel girone d’andata. Che dimostrazione di superiorità, no, di Zazzaroni? Che poi si guarda bene dal chiedere scusa a un eccellente giornalista e si mette sullo stesso piano di Allegri. Prende le distanze da sè indirettamente, facendo i complimenti a Ranocchia, ex Inter: “E’ competente e ha un garbo raro. Che io non ho mai avuto”. Il punto è che non esiste una verità assoluta, noi pensiamo ogni male, sul piano sportivo, di chi fa giocare male i campioni, ma in generale, anche se tanti sono amici, dei tecnici figli di un vecchio calcio, solo difesa e solo velocità in ripartenza.

Restando fra i giornalisti, evidenziamo la morte di Giancarlo Monari. Viveva a Bologna dove era molto noto come volto di tv regionali, parlando dei rossoblù. “E’ padre di Simone Monari, di Repubblica Bologna”, una delle gag rituali, animate da Sabrina Orlandi, di Rete 7, ex E’ tv. Spesso in video con Alberto Bortolotti, consigliere nazionale Ussi. Amante della buona cucina, aveva la bonomia degli emiliani. Aveva 83 anni, era stato campione di trotto, fu presidente dei gentleman drivers. È stato dirigente del Panathlon Bologna 1957.

Torno a Lele Adani, ha ragione quando dice, su Rai2. “A me non interessa coltivare i rapporti con allenatori, calciatori e presidenti, al contrario di tanti che parlano per mantenere l’amicizia”. E difendono l’indifendibile Allegri, che di sicuro si batterà per averli come opinionisti, ovunque.

Memorabile Alberto Michelotti, che a TvParma sparava sul Parma, l’allora ad Pietro Leonardi telefonava per difendere il Parma e l’ex arbitro spiegava: “Mai andrò a cena con il presidente Ghirardi, voglio mantenere l’indipendenza di giudizio”. Idem, Ezio Fanticini, una vita a Carlino Reggio e 41 anni da firma da Reggio Emilia della Gazzetta. “Se accetti regali, prima o poi chi te li fa passa a riscuotere”.

E’ stata, soprattutto, la settimana della morte di Joe Barone, ad della Fiorentina, a 57 anni. Il personaggio è stato raccontato da tutti, ma anche il parere di un medico. Il sovrappeso era evidente, lo stress di chi ha in mano, in carriera, nel calcio, un miliardo di euro, è usurante. L’assetto lipidico ed ematico, situazioni che conosco, dal momento che da almeno un anno combatto con il diabete. L’importanza dell’alimentazione.

Giovedì, il Lussemburgo giocava per la storia, allo spareggio per qualificarsi agli Europei. Adesso c’è il professionismo, nel principato, nel calcio, non tutti i nazionali sono più all’estero, in particolare in Belgio. Hanno preceduto, al terzo posto, anche l’Islanda, che ha già vissuto due fiabe. A Tbilisi, tuttavia, Georgia-Lussemburgo 2-0. Penso alla mappa degli stati europei, in genere giovani, mai qualificati agli Europei e/o ai mondiali e alle olimpiadi, nel calcio.

Siamo stati a Parma, per l’amichevole Albania-Cile. A seguire il videoracconto della vigilia, con le domande a Djimsiti e, non nostre, al ct Sylvinho, già collaboratore di Roberto Mancini.

https://youtube.com/live/moNMUZpe68Q?feature=share

https://youtube.com/live/qN056YDfXIY?feature=share

https://youtube.com/live/20xAf118BII?feature=share

https://youtube.com/live/Qe8yEoNPC_w?feature=share

Basket, l’oscar Pietro Reverberi da rendere mondiale. Le nostre idee sul premio che abbiamo vissuto quasi sempre. Esiste dal 1985 e dal ’90 non abbiamo mai mancato di raccontarlo, è un vero oscar nazionale, che potrebbe diventare europeo, quantomeno

https://www.youtube.com/watch?v=ZUBCRoUjIic

https://www.youtube.com/watch?v=PBfXCWCgbtM

Basket, il videoracconto di Varese, ultras che urlano: “Comunista pezzo di m…”. Rivalità fra tifoserie, in 200, a occhio, da Varese.

Volley, la prima finale di Champions nella storia di Monza, ovvero Milano, al femminile, al golden set. 3-1 dopo il successo pieno all’andata, e 11-15 al 5° set. E’ la quinta finale di fila per Paola Egonu, ne ha vinte 3, tutte da mvp. Sylla accusa un calo di zuccheri, alla fine, resta a terra a lungo, purtroppo paga una tensione oltre i limiti, considerate le sconfitte subite agli Europei, con l’Italia, al preolimpico, e in supercoppa e in coppa Italia, nette, e adesso il successo a Istanbul, sul Fenerbahce, di Stefano Lavarini, già finalista a Novara, 3 anni fa.

Volley, l’enplein dell’Italia femminile in Europa: Conegliano o Milano vinceranno la Champions, Chieri ha stravinto in settimana la Cev, contro le svizzere del Neuchatel, Novara si è aggiudicata la Challenge, il mese scorso. E poi Trento in finale di Champions, grazie al netto predominio su Civitanova, in entrambe le gare.

La Turchia si è arresa quest’anno alle nostre donne, in Champions, i polacchi dello Jastrzebski Wegiel sono i favoriti al maschile, un anno fa a Torino persero la finale al tiebreak, nei quarti hanno superato Piacenza, un anno fa vincitrice della coppa Italia. Le superfinals sono a Istanbul, capitale della Turchia.

Scherma, la sciabola donne alle Olimpiadi. L’aggiornamento sulle nazionali qualificate per Parigi 2024.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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