Venerdì 23 alla polveriera il ritrovo del liceo scientifico Lazzaro Spallanzani a un terzo di secolo dalla maturità: “Le quinte del ’90”

Claudia Catellani, di villa Seta, di Cadelbosco Sopra, era in classe con me, al liceo scientifico Spallanzani, fra l’85 e il 90. Vanta tre lauree

Il mondo è pieno di ritrovi di classi, a distanza di pochi ma anche di tanti anni dall’uscita da scuola. Elementari, medie, superiori, facoltà universitarie, fra i 20 e gli 80 anni, generalmente, ci si ritrova e si va anche sui media. Stavolta è diverso e sarà la seconda volta.

Venerdì 23 alla polveriera, a Reggio, il ritrovo del liceo scientifico Lazzaro Spallanzani sarà particolare, esattamente come una dozzina d’anni fa. Ora siamo a un terzo di secolo dalla maturità, ceneranno assieme le 6 quinte classi del ’90, appunto. L’idea è di Andrea Farioli (foto sotto)
https://rinascitadigitale.it/contributors/andrea-farioli/
formatore, 52 anni, ovviamente coetaneo di tutti gli invitati. Sarà presente Annalisa Rabitti, l’ex pallavolista, a 14 anni in serie A2, da titolare, proprio nel primo anno nel liceo, nell’85, insospettabilmente, per l’epoca, assessore dalle 5 deleghe, nel capoluogo.
Esiste un gruppo whatsapp, da anni, in cui lei e i compagni si scambiano gli auguri, almeno, e poi magari qualche momento di gogliardia.
Tra le personalità più importanti della 5^ f di quell’anno c’è Ludovico Berruti, con la Berrutiplastics è il pi importante importatore italiano di materie plastiche, a suo tempo già in affari con Ivan Ruggeri, finchè era in vita, e già presidente dell’Atalanta. E poi Marco Bezzi, tanti posti di lavoro in carriera, compresi anni di rilievo in Landi, a corte Tegge. Il re dell’istrionismo è Cristiano Correggi, di Montecchio, del gruppo che viaggiava in corriera, verso il capoluogo, con la sua Italsughero è fra i produttori di riferimento di tappi, con viaggi frequenti, da 30 anni, in Spagna, con puntate magari allo stadio Bernabeu, con la passione per il calcio. Una ventina d’anni fa usciva la sera con l’allenatore di basket Massimiliano Menetti, con il giornalista di Gazzetta di Reggio Wainer Magnani e con il massaggiatore storico, della Reggiana pallacanestro, Beppe Bellelli. Altro personaggio di oggi è Alberto Severini, allenatore di basket, in serie D non ha saputo salvare la squadra finanziata appunto da Berruti, detto Brodo.

Circa 80 ex liceo hanno dato adesione, non sono invitati i familiari, anche per questioni di spazio, nè gli insegnanti. “Anche per rievocare in libertà i momenti più curiosi”.
Non mancherà un momento di commemorazione per chi non c’è più, il preside dell’epoca, Ennio Cicero, che vestiva bretelle e parlava in dialetto, assolutamente unico nell’approccio con gli studenti. Le docenti Gilda Rapaggi, chimica, scomparsa a fine millennio, e Donatella Ruini, detta Donata, sorella del cardinale Camillo, che ci ha lasciati nell’ultimo anno. E’ mancata da una ventina d’anni Silvia Serri, disegno, prima del marito Romano Prati, tecnico della Rai, di Bologna. Silvia era lungimirante e non compresa dagli alunni. Non è più fra noi neppure Luigi Testa, fra i 7 fondatori di pallacanestro Reggiana, insegnava chimica, anche al figlio Piero. Il preside dall’89 fu Ugo Bedeschi, poi ospite a Telereggio di Gian Matteo Sidoli a parlare di musica lirica.

Due alunni persero la vita negli anni ’90, in incidenti stradali, Davide Mailli, di un anno più giovane, e Clara Verona, erano fra i più popolari, dell’epoca.

Alla polveriera, fra una settimana, sarà interessante il confronto fra ieri e oggi. Dei volti, delle rughe, del sovrappeso, ma soprattutto della differenza di rendimento fra a scuola e nel lavoro, dunque nella vita. Magari primattori liceali non sono tali come posizioni lavorative, al di là dei compensi. E su tutti, salvo contemporaneità della eventuale gara 7 di finale scudetto di basket, a Milano, incomberanno le telecamere curiose di vannizagnoli.it, su youtube, fra diretta e differita, fra cori da stadio dell’epoca e provocazioi al corpo docente, non naturalmente da parte sua, all’epoca, e oggi magari sì, con inquadrature magari non concordate, perchè non ci sia troppa distanza fra la gogliardia degli anni ’80 e la rievocazione della stessa, oggi, magari con il divieto di pubblicazione, per evitare che la voglia di scherzare possa incidere sugli ultimi anni di lavoro di una generazione ormai ai due terzi di percorso, a 52 anni, dopo il diploma a 19. I più si sono laureati, altri hanno iniziato a lavorare presto. Anzi, con il metro dell’epoca, con 33 anni di contributi altrochè se si andava in pensione.

La cementazione del rapporto fra una parte di queste 6 classi avvenne verso la maturltà, con una gita memorabile a Parigi, in pullman. Ci fossero stati il social, il fervore dell’e
poca, nei viaggi e nei corridoi di via Filippo Re. O, al biennio, in via Berta, di fronte alla discoteca Number One.

Sarebbe stata bella una reunion di ogni tempo, come andò in scena a inizio anni ’90. Lo Spalla, come viene detto, fu la scuola anche di Romano Prodi e di giornalisti di successo, Alessandro Iori, di Rubiera, re dei telecronisti di calcio, e Giuseppe Galli, da Rivalta a capocronista de La Gazzetta di Reggio, di Barbara Curti, a lungo caporedattore a Telereggio, e Matteo Iori, già alla Reggiana, come ufficio stampa, e factotum dell’associazione stampa Gino Bedeschi, a Reggio. Nel ’90, la fusione con il classico Ludovico Ariosto era lontanissima, mentre emergeva l’altro scientifico, l’Aldo Moro, in via Franchetti, per le sperimentazioni.

Fra chi si diplomò quell’anno spiccano Piero Fornaciari, avvocato, e Alessandro Beltrami, commercialista con la passione per il basket.

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