Volley, la coppa Italia a Casalecchio di Reno. “Da anni ci annusiamo con l’estero, restiamo qui per gli sponsor. Solo 5-6 impianti sono abbastanza grandi: in supercoppa si può sperimentare. 5 anni di franchigie consentirono di sistemare i bilanci ma la serie A diventava troppo larga. Il modello Nba per il calcio o il basket sarebbe da valutare. Date anche a tennis e pallacanestro i proventi delle scommesse. A Taranto tutti cercano di non pagare. La finale all’aperto solo d’estate, ma a Verona ci fu umidità”

Marco Caronna

Vanni Zagnoli

Siamo stati a Bologna per la presentazione della coppa Italia, la final4 con Trento-Monza e Perugia-Milano, le semifinali si giocano sabato 27, la finale domenica 28.

La nostra diretta, nell’ultima parte con doppia inquadratura. La finale prevedibile è Perugia-Trento, con gli umbri leggermente favoriti. Sei campioni del mondo in campo, alcuni fra i migliori stranieri al mondo, con due giapponesi star, in patria. Mancano due grandi tradizionali, Civitanova e Modena e anche la vera, probabile finalista scudetto, Piacenza.

Le risposte di Massimo Righi alle nostre domande, è il presidente di Lega, iniziò da ad, dal 1999.

“A Taranto il pubblico scarseggia perchè tutti vogliono entrare gratis. Non c’è spazio per una final8, con il calendario tanto compresso. Da anni ci annusiamo per fare eventi fuori dall’Italia (immagino paesi arabi, ndr), non andiamo solo per gli sponsor. Il governo pensa di distribuire i proventi delle scommesse solo al calcio, ma lo meritano anche almeno basket, volley e tennis, altri sport in cui si scommette in maniera lecita. E investiremmo quei soldi con i giovani. Inoltre, si parla tanto di necessità di impianti nuovi o riammodernati ma si parla solo di stadi, non di palazzetti. 40 anni fa, l’ultima coppa Italia di Bologna, a Forlì, ora la Zinella è in A3 e gioca domenica a San Lazzaro di Savena”.
“Per esigenze tv, data la finestra di 2 ore e 15’ su Rai2 imponiamo il massimo di 15 secondi per la battuta, in questo modo risparmiamo quasi 30’, di tempi morti. Andiamo in luoghi lontani dal grande volley, come Cagliari e Biella, oppure Bari, perchè gli impianti per esempio in Liguria non sono abbastanza capienti. Proprio Bari non soddisfò appieno la richiesta di biglietti. Bologna ci ospita per l’8^ stagione su 11, sono appena altri 4-5 gli altri palasport possibili, in Italia, per questa coppa”.
“Sarebbe affascinante una finale scudetto all’aperto, durante il covid avevamo pensato di giocare la supercoppa a Verona, ma il femminile dovette spostarsi a Vicenza, per l’umidità, e allora rinunciammo. Comunque al freddo non si può giocare. Piace l’idea della copertura al foro italico”.
“Il quinquennio delle franchigie, modello Nba, permise di sistemare i bilanci, il problema è che la serie A diventava troppo ampia, non siamo pronti per le 18 squadre del basket nè tantomeno per le 20 del calcio. Le 16 che propone anche il femminile sarebbero sostenibili, il problema resta il calendario delle nazionali. Non saprei se dire se il modello Nba possa essere utile per il calcio o per il basket, in Italia”.
E’ splendido che ci sia il sud in serie A, con 2 squadre su 12, però guardando i numero di spettatori il calore del sud di tanti sport è lontano. In due, spesso, non fanno il pubblico di Modena in una gara.
“Catania sta crescendo e sinora ha avuto solo squadre di seconda fascia, in casa. Taranto ha una linea rigorosa, niente biglietti omaggio”.

Noi saremmo per non tornare più in Emilia Romagna, che ospita già fin troppi eventi. I palasport dalla capienza sufficiente sono Roma e Milano, Forum, Torino, Pesaro che è pure oltre i 10mila spettatori, poi il palaCalafiore a Reggio Calabria, con 8450 posti. Sugli 8mila anche i due impianti di Livorno, il palaSele di Eboli, in provincia di Salerno.

Ai presidenti di Veneto, Luca Zaia, e Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga suggeriamo di ospitare quanti più eventi sportivi, esattamente come fa l’Emilia Romagna, con Stefano Bonaccini e, appunto, Manghi, reale vice. Stessa cosa per tutti i presidenti delle regioni italiane, almeno chi ha grandi impianti, dunque anche Marche e Toscana, Calabria e Campania, per uscire dal solito circuito che premia solo Lombardia e Piemonte, Lazio ed Emilia.

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