Gazzetta di Parma. Per la prima volta la Champions League femminile sarà in Italia, giovedì 26 maggio al Tricolore di Reggio. Il Sassuolo coinvolgerà anche i parmensi

Da sinistra, il presidente Tavecchio, il sindaco di Reggio Vecchi e il capo del calcio femminile nella Uefa
Da sinistra, il presidente Tavecchio, il sindaco di Reggio Vecchi e il capo del calcio femminile nella Uefa

 

Reggio Emilia

Per la prima volta, la finale di Champions league femminile di calcio sarà in Italia, allo stadio del Tricolore di Reggio: è il Mapei, ma per le competizioni Uefa non è ammesso un nome commerciale. Sarà giovedì 26 maggio, alle 18, stata presentata ieri nella sala del primo Tricolore, a Reggio, presenti anche i ct Conte e Cabrini. Il Sassuolo padrone di casa cercherà di riempire l’impianto pescando anche dal Parmense. “Sensibilizziamo le donne – spiega la vicepresidente Adriana Spazzoli, moglie del patron Squinzi -, atlete e appassionate, ragazzi e bambine, perchè nel calcio ci sia uguaglianza e contagi Reggio, Sassuolo e l’Emilia Romagna”.

“In Italia – dice il presidente federale Carlo Tavecchio – abbiamo 30 milioni di donne ma appena 20mila tesserate, contro un milione e 200mila uomini. Vogliamo raddoppiare le praticanti, perchè il calcio è anche donna. Auguro al Brescia di esserci”.

Mai un’italiana ai quarti e l’ex squadra della parmigiana Eleonora Prost a fine marzo fronteggerà le tedesche del Wolfsburg, già due volte vincitrici. In 15 edizioni, 9 coppe sono andate in Germania.

“Il piano è partito un anno fa – spiega la vicedirettrice della Figc, Francesca Sanzone -, con tre nuove nazionali giovanili e le squadre femminili di Lazio e Fiorentina: i club professionistici maschili devono tesserare almeno 20 bambine under 12”. E il Parma, ripartito dalla D, si è proprio dotato di una squadra di ragazze.

Vanni Zagnoli

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