Il Gazzettino, la supercoppa di volley femminile. I crampi frenano Egonu e Sylla, vince sempre Conegliano

(larepubblica.it)

Livorno 
Tre a uno a Milano e Conegliano resta regina tricolore. Da noi non perde un trofeo dalla coppa Italia del 2018-19, andata a Novara. E’ la 7. supercoppa, 6. di fila, con una superiorità psicologica su Monza che ancora cerca il primo trofeo nazionale.  
Il Modigliani Forum è esaurito, con 7750 spettatori nella cattedrale del quasi scudetto del basket, nell’89. E’ la partita delle stelle, dopo il quarto posto agli Europei e la mancata qualificazione olimpica diretta dell’Italia. C’è Paola Egonu contro il suo passato eppure Monza manca il sorpasso nei confronti di Conegliano, lo cerca dal dopo Covid. Da un anno si chiama Milano e piazza il primo minibreak, con Sylla, la tigre. Candi porta l’8-11, Egonu con la chioma biondo platino non mette a terra per tre volte in pallonetto, strana scelta, e Imoco riprende la parità. Proprio Paola piazza l’ace. La potenza in banda di Haak e Robinson è degna del maschile, i punti più belli vengono accompagnati da fuochi d’artificio virtuali. Nella musica assordante l’attacco di Candi vale il +2 Milano, pareggiato da Plummer. L’errore di Haak porta al timeout di Santarelli. Sylla sbaglia la ricezione, il contrasto a rete non è decrittato neanche dal videocheck e allora il punto si rifà. Lo mette Egonu. Haak azzecca attacco e muro, Egonu sbaglia la schiacciata e Conegliano va a +1. Milano gioca per la pallavolista forse più nota al mondo, che si riscatta con una diagonale strettissima. E’ lei a dare il setpoint, annullato da Sarah Fahr. Che ha saltato l’intera estate azzurra e ha l’unico striscione dedicato, “orgoglio piombinate”: metterà 14 punti, tantissimi per una centrale. Il controsorpasso è su errore di Egonu, chiude Haak, 26-24. Il primo set sarà chiave, è il classico con le ricezioni imperfette di Sylla e gli errori chiave di Egonu.
Paola si rimette in serie nel secondo parziale, Imoco recupera tuttavia la parità grazie alla distrazione di Parrocchiale. La centrale Retke avvia il 12-15 Allianz, replica Fahr in scambio lungo. Plummer sbaglia la ricezione, sul -4 entrano De Kruijf e Gennari, Conegliano non va oltre il 20-22 sull’errore di Egonu. Un duello sopra la rete premia Orro, l’1-1 è firmato dall’americana Rettke, 2,03, fra le giocatrici più alte al mondo.
Il terzo set è spesso decisivo, in sfide equilibrate, accade anche stavolta. L’avvio è trevigiano: 7-3, Sylla esausta e difatti ha un crampo, non rientrerà. Tocca a Cazaute, Milano recupera due punti con un pizzico di fortuna. Haak evita la parità. Entra anche Malual al posto di Egonu, che ha pure i crampi. Anche De Gennaro riposa un po’. Haak a muro porta il 16-12, Malual manca la parità. Coach Gaspari rimette Egonu sul 20-17, Plummer sbaglia e poi è murata da Rettke. Imoco resiste con il cambio palla, Santarelli è maestro dei finali equilibrati, suggella Haak da seconda linea, 25-23. 
Il quarto inizia con il muro di Wolosz su Egonu, manifesto della superiorità delle pantere. Allianz pastrocchia ma resta lì. Squarcini è puntuale in attacco (Lubian è infortunata), Egonu sbaglia e sul 14-12 lascia di nuovo a Malual. Si affacciano Khalia Lanier fra le rosa e Daalderop per Milano: con l’Olanda fu fatale alle azzurre per il bronzo europeo. Il servizio vincente di Haak ridà il +2, Imoco è troppo esperta per farsi riprendere. Egonu sbaglia una palla staccata da rete, neanche è troppo colpevole. Dal 22-19 è troppo facile per Imoco, Egonu sparacchia fuori, come tante volte in nazionale. L’ace di Haak porta il 21° trofeo per l’Imoco, esultano Maschio padre e figlio. Asia Wolosz è di nuovo mvp: “Il primo set vinto ci ha dato fiducia”. L’azzurra Alessia Orro: “Il campo ha detto che siamo più lontane rispetto alla serie scudetto, ma abbiamo tante campionesse abituate a vincere anche noi”.
In settimana si è spento Beppone Brusi, l’architetto della Teodora Ravenna degli 11 scudetti di fila, Conegliano sogna di eguagliare quella striscia, in questa stagione può salire a 6 di fila, 7 totali. “Se saltelli, vince Santarelli”, cantano sempre i “non plus ultra”.
Vanni Zagnoli

La versione integrale dell’articolo pubblicato su “Il Gazzettino”

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