Gazzetta di Parma, pallavolo. Il salsese Jacopo Massari argento in coppa del mondo: “Vado a Parigi per migliorarmi, dopo Piacenza e la promozione con Città di Castello. E’ bello ritrovare il parmigiano Vettori in nazionale, avevamo giocato assieme anche a Parma”.

gazzetta di parma, a destra Jacopo Massari, con la medaglia d'argento. A sinistra, Giannelli, al centro Filippo Lanza

Vanni Zagnoli

Due parmensi sono lanciatissimi verso la loro prima Olimpiade. Luca Vettori, vicecampione d’Italia con Modena, e Jacopo Massari si sono ricoperti di argento alla coppa del mondo di volley, in Giappone, e con l’Italia si qualificano al primo tentativo per Rio de Janeiro: è sfumato solo il titolo, andato agli Stati Uniti per un punto. Ora sono a Busto Arsizio a preparare gli Europei. Il via è venerdì 9 ottobre, con l’Estonia, il sabato la Croazia e la domenica con la Francia. Chi vince il girone, passa subito ai quarti.

Vettori è stato primattore azzurro due estati fa, tra World league (bronzo) e campionati Europei, a Tokyo non è stato impiegato molto. Come Jacopo Massari, classe ’88, che ha debuttato in nazionale nel girone eliminatorio di World league.

Jacopo, che rapporto ha con l’altro parmigiano?

“E’ di vera amicizia. Con il Vetto ci conosciamo da più di 10 anni, abbiamo giocato insieme a Parma e Piacenza. È sicuramente emozionante ritrovare un amico in nazionale”.

A Tabiano Castello hanno fatto l’alba, per vedere le sue partite?

“Molti amici mi hanno seguito. Qualcuno stoicamente si è alzato di proposito”.

Cos’è cambiato da Berruto, ct dimissionario, a Gianlorenzo Blengini?

“Preferisco non entrare nel merito. Abbiamo lavorato tanto credendo nell’obiettivo di arrivare nelle prime due, cercando di fare gruppo il più possibile. Tutti sono al servizio della squadra e, quando chiamati in causa, cercano di dare il 100% per la squadra e poi per se stessi”.

Ha trovato persino più spazio del previsto, anche in rotazioni importanti. E persino a sorpresa, considerato che siete in 14…

“Quando rappresenti la tua nazione, è sempre motivo di orgoglio ma anche di responsabilità. Sentivo la voglia di fare bene, più che il timore”.

Sotto per 2-1, con l’Argentina, nella penultima gara, c’era paura di vanificare il cammino immacolato, a parte la sconfitta con gli Usa?

“Contro la nazionale di Velasco è stata una partita particolare. I sudamericani non avevano nulla da perdere o sicuramente meno di noi, quindi siamo partiti un po’ contratti, senza esprimere dall’inizio un’ottima pallavolo. Siamo cresciuti e alla fine si è visto veramente il gruppo”.

Com’è Zaytsev, visto da vicino?

“Come Juantorena, è un giocatore di grosso calibro. Entrambi hanno fatto una World cup impressionante, con un rendimento elevato per tutte le partite. Con loro mi sono trovato bene, siamo un bel gruppo”.

Avanziamo con il sestetto. Un aggettivo per ciascuno. Il 19enne Simone Giannelli.

“Maturo”.

Lo schiacciatore Pippo Lanza.

“Concreto”.

Come definisce i centrali, Buti e Piano?

“Simone è un ottimo capitano, un trascinatore. Matteo Piano è collante, capace di tenere unito il gruppo nei momenti di difficoltà”.

Cosa le resta di quelle settimane nipponiche?

“E’ stata un’esperienza meravigliosa, in tutti i sensi. Ho assaporato una nazione splendida, i giapponesi sono un popolo che emoziona, sempre sorridenti e molto educati”.

L’Italia può vincere la prima Olimpiade della sua storia?

“Per adesso godiamoci questa qualificazione. A Rio penseremo in futuro, ovviamente è il sogno di tutti gli sportivi e anche di tutto il movimento pallavolistico”.

A Città di Castello aveva ottenuto la promozione in serie A. Com’è andata l’ultima stagione, a Piacenza?

“Non è stata una stagione così brillante, ma fra molti alti e bassi, con tanti problemi economici. Credo però mi sia servita molto per crescere dal punto di vista caratteriale”.

Ora perchè si trasferisce in Francia?

“Vado a Parigi per vivere un’esperienza internazionale, è un’ottima realtà. Nella capitale voglio crescere, per poi magari rientrare in Italia”.

E’ alto uno e 85, ricorda un po’ Andrea Anastasi, eccellente schiacciatore ma non altissimo…

“Grazie per il paragone, spero di fare la sua carriera, per ora sono ben lontano. Comunque cerco di sfruttare al meglio le mie doti fisiche”.

A chi si ispira?

“A Samuele Papi, ancora protagonista con Piacenza, a 42 anni. Continuo a guardare altri importanti giocatori con caratteristiche fisiche simili alle mie, per apprendere il più possibile”.

Ha già pensato al dopo volley?

“Da tempo, per adesso tuttavia sono solo idee, nulla di concreto”.

Studia ancora?

“A Parma, scienze motorie. Per tanti motivi sono fuori corso, ma voglio concluderla al più presto”.

Viene da una famiglia di sportivi.

“E’ grazie a mia sorella Giulia se mi sono avvicinato alla pallavolo. E i nostri genitori hanno praticato varie discipline, da giovani. Ora papà offre un servizio sociale, portando oltre 100 bambini e ragazzi nelle palestre e avvicinandoli alla pallavolo. Bisognerebbe investire di più sulle società sportive che fanno attività giovanile, perchè sono fondamentali”.

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