Addio Erio Stecchezzini, indimenticabile amico mio e di Silvia. Un giorno arriverà l’Europa del Sassuolo, per te

 

 

http://www.sassuolocalcio.it/articles/?id=9&aid=1177/lutto-nel-giornalismo-sassolese-ci-ha-lasciati-erio-stecchezzini

http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2015/02/17/news/morto-erio-stecchezzini-giornalista-sportivo-1.10884565

 

Guardo per caso il sito del Sassuolo, anche a ritroso. Vedo una notizia che mai avrei immaginato. E’ morto Erio Stecchezzini. Neanche immaginavo si chiamasse Emer, ci conoscevamo da un decennio.

Quando il Sassuolo si affacciò in serie C1, andai al Ricci per il Gazzettino del Nordest, direi per la partita con il Venezia. Anzi, prima ancora, forse, a Reggio. Ebbene, Erio, pensionato, mai giornalista professionista, faceva il freelance, da sempre, con grande determinazione, come me, dalla provincia.

Erio avrebbe voluto fare il suo lavoro di corrispondente da Sassuolo del Gazzettino del nordest, all’epoca naturalmente io ero dedicatissimo a un lavoro di quantità che mi ha permesso di fare buone esperienze e di farmi conoscere alle redazioni.

Ebbene, da allora, poi, nel tempo, siamo diventati amici. Andavo sempre al campo per radio Bruno, talvolta andava Silvia e allora Erio parlava volentieri con mia moglie. Che non ha mire giornalistiche o comunque non vive la professione giornalistica in maniera totalizzante.

Erio raccontava di avere intervistato le mogli degli arbitri, forse anche dei calciatori, per il Guerin Sportivo di Italo Cucci. Era il suo fiore all’occhiello.

Lamentava la mancanza di tifosi neroverdi puri, a Reggio, voleva il Sassuolo al Ricci. Faceva domande singolari, in avvio, ai tecnici. Indimenticabile quando per Sassuolo-Rimini chiese a Mandorlini in conferenza stampa – o meglio, in piedi – se andavano a mangiare il pesce.

Era un amico, di tanti, di tutti, magari aveva domande anche pungenti, particolari. Era un giornalista di buon fiuto, vecchia maniera. Per il Corriere dello Sport scriveva da una vita, aveva ottenuto un contrattino, un riconoscimento economico. Non si occupava delle partite ma della vigilia.

Era stato addolorato molto dalla morte della moglie e per quello parlava volentieri con Silvia, con me e con tutti i colleghi. Registratore alla mano, poi era pronto a trascrivere l’intervista di vigilia all’allenatore: Mandorlini, Pioli, Arrigoni, Gregucci, Mandelli, Pea, Di Francesco.

Indimenticabile, Erio. Indimenticabile. Un metro e 60 e non so quanto altro. Di umanità, di simpatia, un grande uomo.

Caro Erio, grazie dell’amicizia. Non ti dimenticheremo.

erio

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