Alessandro Mazzarino. Lo stadio cambia, il restyling degli impianti sportivi è generalizzato: il Mapei, lo Juve stadium da 4 anni, la Dacia arena a Udine. Ora Empoli, Cagliari, manca giusto il palaBigi di Reggio

Dacia Arena, la nuova casa dell'Udinese
Dacia Arena, la nuova casa dell’Udinese

Dall’idea di Vanni Zagnoli, Alessandro Mazzarino

Fonte di passione, fonte di amore, ma soprattutto fonte di vittorie: lo stadio. In una parola, casa. Di fronte al romanticismo e allo splendore degli stadi inglesi, anche l’Italia si è messa al lavoro per quanto riguarda il restyling delle proprie arene.

La prima a cambiare radicalmente il proprio stadio è la Juventus, la quale ha riscosso, e riscuote ancora, molti successi, sugli spalti e soprattutto in campo.

Due anni dopo, lo “stadio di Reggio Emilia Città del Tricolore” diventa “Mapei Stadium” e il Sassuolo viene trascinato ai piani medio-alti della classifica di Serie A grazie al calore dei suoi tifosi.

Sembra di essere all’ “Estádio José Alvalade”, ma in realtà, è la “Dacia Arena” di Udine, colorato dalle poltroncine sugli spalti che sembrano occupati anche quando lo stadio è completamente vuoto. Si poteva inaugurarlo meglio, però: 25.000 spettatori travolti dalle quattro reti della Juventus, domenica scorsa.

Progetti anche per il “Castellani” di Empoli e il “Sant’Elia” del Cagliari.

Buon segno, dunque, per il campionato italiano, che oltre a tornare grande in campo, vuole tornare “big” anche sugli spalti.

 

(v.zagn.) Manca giusto il palaBigi di via Guasco, a Reggio. Ha la capolista del basket ma è un impianto piccolo e vecchio.

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