Il Gazzettino. Fabbricini commissario straordinario della Figc (“Non sono un carneade”), Malagò della Lega di serie A. Subcommissari anche un giurista e Paolo Nicoletti, ad di Cortina 2021 e già vice di Guido Rossi

Roberto Fabbricini con Giovanni Malagò (ansa)

La prima sensazione era azzeccata, avevamo intuito bene. Giovanni Malagò spedisce il segretario del Coni Roberto Fabbricini in Figc, per inviarsi personalmente nell’arena della Lega di serie A ed essere più decisivo.
Il comitato olimpico nazionale italiano si prende tutto il calcio, per almeno 6 mesi in federazione, dupplicabili. Fabbricini viene nominato all’unanimità dalla giunta straordinaria di ieri, sarà coadiuvato dai vice Billy Costacurta e dal salernitano Angelo Clarizia. L’avvocato di 69 anni si occuperà della parte giuridica del commissariamento, risistemerà gli statuti, con il professor Massimo Proto e Alberto De Nigro: rivedrà i rapporti di forza elettorale, per la scelta del presidente federale, per evitare che la serie D abbia l’automatica preponderanza.
Fabbricini oggi formalizzerà Malagò come commissario di Lega. “Accetto per senso di responsabilità – spiega il presidente dell’Aniene, il circolo con cui è tesserata Federica Pellegrini -, per non nascondere il Coni dietro questa problematica. Sarebbe stato un grandissimo errore essere contemporaneamente anche commissario della federcalcio”. In realtà, con Fabbricini in Figc non fa davvero molta differenza. “Ma ho un dovere morale, sportivo ed etico – aggiunge Malagò -, sono 4 anni che lavoro per vivere i momenti delle Olimpiadi e ho anche la sessione del Cio. Con tutto il rispetto per il calcio, non sarebbe serio che cambi il programma”.
E allora soprattutto in questo mese di Corea del Sud avrà spazio in Lega l’attuale vice commissario, Paolo Nicoletti, avvocato allievo di Guido Rossi, commissario della Figc ai tempi di calciopoli che l’aveva voluto come vice. Da due anni, è ad di Cortina 2021, il comitato organizzatore dei mondiali di sci. In Lega affronterà soprattutto il nodo dei diritti tv. Fra tante personalità del calcio italiano, è singolare la scelta di Bernardo Corradi come altro subcommissario. “Ha superato il corso da allenatore a pieni voti – spiega Malagò – e fatto anche un master. Da vice nell’under 17, è adatto per il lavoro sui vivai e le seconde squadre”.
A neanche 42 anni, come dirigente e anche tecnico l’ex centravanti della Lazio è acerbo. Il totale dei 6 nomi rientra nella discontinuità: “Queste persone – aggiunge Malagò – non hanno ruoli precedenti in Figc”.
Il problema sarà più dello stesso presidente del Coni con le 20 società di A. ”Servirà diplomazia. Credo mi accoglieranno bene, non penso ci sia autolesionismo”.
Gli auguri arrivano anche dal ministro dello sport Luca Lotti: “Perchè si utilizzi il periodo commissariale per far ripartire il calcio veramente da zero. Aspetto esponenti anche del calcio giovanile che possano raccontare l’esperienza di insegnamento nelle scuole calcio”.
Fabbricini è nel Coni da 25 anni, rifiuta i mormorii sul proprio nome: “Non credo di essere un carneade, chi lo pensa forse è entrato da poco nello sport. La mia militanza a livello dirigenziale è una garanzia”.
L’incarico scade il 31 luglio, probabilmente proseguirà per un altro semestre. “Dobbiamo fare tantissimo, con una velocità giudiziosa, senza essere precipitosi. A chi vorrà prendere in mano la Figc dobbiamo consegnare una bella famiglia, pronta a risollevarsi. Per questo resterò a PyeongChang solo pochi giorni, per l’apertura delle olimpiadi”.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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