Il Gazzettino, Sassuolo-Juventus 1-3. La Joya gioca da Pulce, Higuain fuori forma, Alex Sandro in palla. Neroverdi da salvezza stiracchiata

Roberto Trapani, radio Bruno

Vanni Zagnoli
Reggio Emilia
Sassuolo-Juve scivola via fra la tripletta di Paulo Dybala e la curiosità di capire il clima attorno ad Andrea Agnelli, che rischia due anni e mezzo per la storia dei biglietti agli ultrà. Il verdetto è atteso per il prossimo lunedì, gli osservatori più attenti pensano a una pena simil Conte per le scommesse, sei mesi. Sulla questione, non uno striscione, nè un coro, nè a favore nè contro. Nessuna voce, sabato e ieri, del Sassuolo, in merito, ma Allegri dedica volentieri il tris alla famiglia Agnelli: “Siamo molto vicini alla società e al presidente, più che vincere la partita non possiamo”.
Già, tre gol, a uno, dopo i tre subiti a Barcellona. Tre come quelli segnati al Mapei dall’Atalanta all’Everton. Tre tutti di Paulo Dybala, da palloncino d’oro, nel senso che a parte i soliti due può essere il terzo uomo più forte al mondo. Più di Neymar e degli altri in giro per le aree. La Joya è un vero gioiello, dà gioia, come la pulce. Meno saettante di Messi, però pettina il pallone, lo telecomanda, tramortendo l’ex vicentino Cristian Bucchi, 41enne al debutto in A, appena alla 6^ stagione in panchina. “E’ il più decisivo del campionato – racconta -, con giocate variegate. Sul primo gol è geniale, raddoppia con una puntata in controtempo, mentre la punizione è messa lì…”. Il Sassuolo è “innocevole colpente”, come disse Roberto Benigni anche qui, nella città del primo tricolore, alla festa dell’unità, che raduna da settimane altrettanta folla. “Perchè incidono anche i nostri errori tecnici, numerosi”.
Modenesi da 5+, Juve da quasi 7, non solo Dybala. Neroverdi piccoli, rispetto al quinquennio eusebistico, e allora nel distretto delle ceramiche c’è timor di retrocessione, oltrechè di (dio) Dybala. Il patron Squinzi si muove in stampelle, comunque sta meglio lui della squadra. Schiacciata dai primi affondi a destra di Cuadrado su Adjapong, che poi salverà un gol. Mandzukic e Higuain creano spazi, l’argentino ex Palermo tesaurizza.
Ah, Higuain. E’ l’unico problema. “Ma è normale – argomenta Allegri – che un attaccante non segni, basta che non ci pensi troppo, altrimenti magari il digiuno si prolunga”.
Beh, anche a Cristiano Ronaldo è capitato di non segnare (in Champions, a lungo), però… E’ la partecipazione di Higuain a essere trascurabile. Roba da Falcinelli, ecco, uno che al Sassuolo non rende, rispetto alle mirabilie di Perugia e Crotone. L’assenza di Berardi incide molto (chissà se andrà mai alla Juve…) e la partita si affievolisce presto. Perchè Mazzitelli è triturato da Matuidi, o comunque il tandem del francese con Pjanic funziona. “Blaise corre e sta zitto – sottolinea l’allenatore all’inseguimento del 7° scudetto in sequenza -, insomma è un bell’acquisto”.
Bella è anche la Juve, con lo stile di Alex Sandro a sinistra, la tenuta difensiva, il ritmo elevato e la circolazione palla da tikitaka. I 21mila del Mapei si chiedono se sia da triplete, finalmente, da Mourinho e Inter, da Zidane e Real Madrid, vincitutto. Resta dura. Nonostante il Dybala da Messi, con 8 gol in 4 gare. “Ma basta paragoni con il capitano del Barça – obietta -, io sono Paulo Dybala e voglio essere questo. E’ un giocatore immenso, io voglio i miei gol, i miei trofei e le mie partite. Ha vinto 5 palloni d’oro, fatto cose inedite nella storia del calcio. Non mi sembra un paragone assurdo, io voglio essere me stesso: felice per le doppiette, ne avevo segnata una anche in Argentina”. Nell’Instituto, la squadra dove il Palermo lo scoprì, nel 2012. Aveva 18 anni, neanche Zamparini immaginava che diventasse il migliore della A.

Sassuolo-Juventus 1-3
SASSUOLO (3-5-2): Consigli 6; Letschert 5,5, Cannavaro 5, Acerbi 6; Lirola 5.5, Mazzitelli 4,5 (13′ st Duncan 5.5), Magnanelli 5.5 (27′ st Matri sv), Sensi 5.5, Adjapong 6; Falcinelli 5, Politano 6 (19′ st Ragusa 5.5). (77 Pegolo, 7 Missiroli, 8 Biondini, 13 Peluso, 14 Scamacca, 23 Gazzola, 24 Goldaniga, 26 Rogerio, 29 Cassata). Allenatore: Bucchi 5. JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon 6; Lichtsteiner 5,5 (27′ st Barzagli sv), Rugani 6, Chiellini 6, Alex Sandro 7; Pjanic 6.5, Matuidi 6; Cuadrado 7, Dybala 8,5, Mandzukic 6, Higuaín 5. (27′ st Douglas Costa 6). (16 Pinsoglio, 23 Szczesny, 4 Benatia, 22 Asamoah, 27 Sturaro, 30 Betancur). Allenatore: Allegri 6,5. Arbitro: Massa di Imperia 6,5
GOL: 16’ Dybala; nel st Dybala 4′ e 18′, Politano al 6’.
Note: ammoniti: Alex Sandro, Adjapong, Bernardeschi per gioco scorretto. Angoli: 3-4. Recupero: pt 0’, st 3′. Spettatori: 21584 circa, per 691mila.

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