Il Gazzettino, snowboard. Michela Moioli oro a Pyeongchang, è la sesta medaglia azzurra: “In Italia siamo una cinquantina di professionisti”. Il dt Pisoni: “Gli americani dovrebbero vergognarsi”

Michela Moioli (ecodibergamo.it)

In Italia i praticanti dello snowboard sono 14689, concentrati a nord, rappresentano il 20% degli iscritti alla Fisi, federazione sport invernali. “Siamo una cinquantina di professionisti – ci raccontava la stessa Michela Moioli -. Esistono affinità con la bmx del ciclismo e pure con la mountain bike, al di là della neve. Numero uno al mondo è la ceca Eva Samkova, campionessa olimpica uscente”. Ieri bronzo, è la ragazza che ha la curiosa abitudine di disegnarsi i baffetti.
Ora la migliore è Michela e l’oro riporterà in auge una disciplina che da noi aveva toccato l’apice dieci anni fa. Venne varata in America negli anni ’60, gli statunitensi restano i più medagliati, anche in questa olimpiade, fra evoluzioni in aria, dossi e salti, ma i rischi sono notevoli, al punto che in Corea già 11 sono finiti in ospedale, per ultimo l’austriaco Schairer, con la frattura di una vertebra cervicale.
“Questo non sarebbe uno sport estremo – sottolinea il ds azzurro Cesare Pisoni -, roba da sballoni, scavezzacollo. Leggo di acrobati, questi ragazzi non sono saltimbanchi ma atleti, che si allenano. Peccato che gli americani vogliano vedere il sangue, dovrebbero vergognarsi: qua siamo dovuti intervenire, abbassando i salti per favorire la sicurezza, dopo gli infortuni dei primi giorni”.
Hanno disegnato loro la pista coreana al Phoenix Snow park, sono specialiti dell’halfpipe: Shaun White fa scuola e qui ha vinto il suo terzo oro olimpico. Dietro ha la carica dei millennials, in fondo anche Michela era da medaglia già a Sochi, a 18 anni, se non fosse caduta, infortunandosi gravemente. Oltre al cross di Michela, le specialità olimpiche sono lo slalom gigante parallelo, lo slopestyle e il big air, novità di PyeongChang. “Va costruita la cultura dello snowboard come velocità, come gara – sottolinea Pisoni, che non ha fatto gareggiare Sofia Belinghieri e Francesca Gallina proprio perchè non si facessero male -. Non pensiamo solo alle acrobazie. Le nostre si allenano fra lo Stelvio e Cervinia, con le sciatrici: Michela con Sofia Goggia, Raffaella Brutto con Federica Brignone”. E così Moioli è diventata grande amica della migliore sciatrice italiana di questo biennio. Entrambe sono bergamasche, ma in Lombardia gli snowboarder club sono appena tre.
Vanni Zagnoli

Da “Il Gazzettino”

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