Il Gazzettino. Ventura: “Le sconfitte hanno molte spiegazioni”. Zeman: “Mica ha giocato Tavecchio… Ancelotti è da club”. Montella: “La tattica fra i giovani uccide molti talenti”. Moratti: “La mancata qualificazione incide poco”

Tavecchio ha cacciato Ventura ma non si è dimesso (gazzettadelsud.it)

“Chi vince festeggia, chi perde spiega”, diceva Julio Velasco, il guru del volley mondiale. E allora Gian Piero Ventura deve giustificare l’apocalisse, ovvero la mancata qualificazione al mondiale. In realtà meno obbrobriosa di altre sconfitte, perchè questa Svezia vale molto di più della Corea del Nord del 1966 in Inghilterra o della Nuova Zelanda che eliminò Lippi da Sudafrica 2010 e della Costa Rica che indusse Prandelli alle dimissioni, tre anni fa. “Le sconfitte – filosofeggia il ct esonerato – non si possono spiegare con una sola verità, soprattutto le più dolorose”.
Il tecnico genovese è arrivato tardi, in azzurro, fra due mesi compirà 70 anni, il meglio l’ha dato qualche sino a due stagioni fa, al Torino. Aveva inanellato anche doppie promozioni, con Cagliari e Lecce, e tratto quasi sempre il massimo. “Carriera di buon livello – argomentava Sacchi -, anche se non eccelsa. Da non distruggere”.
Ventura potrebbe ritirarsi, Trapattoni resistette sino a 75 anni, con l’Irlanda e a lungo ha sperato in altre panchine. “Resterò il primo tifoso azzurro – aggiunge all’Ansa il veterano degli allenatori italiani -, al mio successore auguro di riportare l’Italia dove merita. Sono stati, e sono, giorni difficili, di profondo dispiacere: provo una sensazione di incompiutezza. Guidare la nazionale trasmette senso di appartenenza ed orgoglio mai provati prima, non ci può essere niente di più grande. Ho lavorato con tutto me stesso, con serietà e professionalità: non sono riuscito laddove ero convinto di arrivare, con ragazzi che mai smetterò di ringraziare”.
“Ho lavorato anche per preparare i più giovani al grande salto. Nel calcio, le vittorie sono sempre il prodotto del merito di tanti; l’insuccesso impone risposte ad una lunga serie di interrogativi”.
Ventura paga l’eredità di Conte, ai quarti agli Europei con gli stessi uomini, avrebbe dovuto arrivare nel 2014, al posto di Prandelli, e avrebbe avuto un compito decisamente più facile, perchè ai mondiali vanno solo 13 europee, contro Europei a 24. E proprio Conte stigmatizza: “La mancata qualificazione è un disastro. Non è certamente un grande momento per il calcio italiano, la federazione risolva questo grave problema. Il mio ritorno? E’ un momento estremamente difficile, con tanti problemi: i dirigenti si prendano il tempo per le soluzioni”.
Insomma Conte tornerebbe volentieri, magari più per il mondiale del 2022, in Qatar. O meglio, anche subito, l’importante è che possa allenare anche un club, perchè con solo una decina di partite l’anno si annoia.
Il parere di Zeman è sempre seducente “Se Tavecchio vuole continuare – sillaba il tecnico del Pescara, 70 anni -, ne è convinto, ma non è lui ad avere fronteggiato la Svezia. Ancelotti potrebbe andare bene, credo però che si senta più allenatore di club, non solo per motivi economici. Da 20 anni, io mi nego a nazionali, perché mi piace stare sul campo ogni giorno”.
Montella (Milan): “Non serve una rivoluzione, bastano uomini con conoscenza sportiva e nomi che facciano capire cosa significa l’azzurro. Nelle giovanili si pensa troppo al risultato, penalizzando i talenti: i problemi sono scomposti con la tattica collettiva, senza far crescere l’individuo: molti si perdono per strada”.
Moratti, ex presidente dell’Inter: “Ancelotti è perfetto, come ct. Tavecchio? Dipende dai programmi che ha e dalla relativa convinzione. L’eliminazione porta emotività negativa nel Paese, ma alla fine è un dramma relativo”.
Lunedì in consiglio federale Tavecchio spiegherà le candidature, da Ancelotti (licenziato dal Bayern) a Ranieri (Nantes, Francia), passando per Mancini (Zenit San Pietroburgo) e Conte. Il presidente dovrebbe restare in sella, solo l’Aic l’ha sfiduciato. Non c’è fratta per il ct, perchè le
qualificazioni a Euro 2020 inizieranno a marzo 2019, precedute però dalla Uefa Nations League. Dove l’Italia punterà all’oro
Vanni Zagnoli

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