Il Gazzettino, volley femminile. Le final 6 del World Grand Prix con un turno di anticipo, 6 vittorie su 8. La differenza tra Mazzanti, Bonitta e Mencarelli. L’addio delle vecchie campionesse. Gli uomini in affanno

Azzurre vincenti anche contro la Repubblica Dominicana (federvolley.it): Chirichella, di fronte

L’integralità del commento al volley internazionale per il Gazzettino

Viva l’Italia. L’Italia del volley femminile, entusiasmante quanto le schermitrici e le “acquatiche” o le ragazze dell’atletica.
La nazionale di pallavolo muliebre fa molto meglio dei maschi e con 6 vittorie in 8 gare si qualifica con un turno di anticipo alle final 6 di Nanchino, in Cina. Le azzurre sono senza podio da 5 anni, dalla coppa del mondo vinta con Massimo Barbolini ct, quest’anno si nota tutta la differenza tra Marco Bonitta (entusiasmante solo per il mondiale azzeccato nel 2002 e il quarto posto di tre anni fa) e Davide Mazzanti, il migliore del decennio. Senza dimenticare il modesto anno con Mencarini. L’Italia assorbe finalmente il cambio generazionale, dopo il formidabile 1999-2014, e punta come minimo alle semifinali di questo World Grand Prix. Con la Rep. Dominicana è troppo facile, 3-0 (25-20, 25-22, 25-15), con Bonifacio in diagonale e la buona intesa Malinov-Egonu e Sylla-Caterina Bosetti, con De Gennaro tranquilla, come libero. L’attacco è schiacciante e ben distribuito.
I vicecampioni olimpici erano usciti dalla World league con 7 sconfitte in 9 gare, peggior ruolino di sempre. Il ct Blengini aveva deciso di rinunciare a Zaytsev molto prima di giovedì, solo che il presidente Cattaneo gli aveva impedito di esternare. Il precedente Magri era più diplomatico, a parte le bizze del primo Bonitta e le dimissioni di Berruto ingiustamente indotto. Manca un mese agli Europei, rientrerà Birarelli, almeno? E cosa daranno i fratelli Mazzone?

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