Il Gazzettino. Pepe è l’uomo Chievo: segna a Bologna nel momento migliore degli emiliani, in Sudafrica Lippi aveva puntato su di lui e su Iaquinta: adesso convincerà Conte?

Simone Pepe, centrocampista del Chievo, mette in difficoltà la retroguardia bolognese. Per il romano, secondo gol decisivo in due partite, dopo la rete del 3-3 realizzata alla Roma
Simone Pepe, centrocampista del Chievo, mette in difficoltà la retroguardia bolognese. Per l’ex juventino è il secondo gol decisivo in due partite, dopo il 3-3 realizzato alla Roma

Vanni Zagnoli

Al mondiale in Sudafrica, Simone Pepe era stato l’unico elemento offensivo sempre in campo. L’insistenza di Lippi si rivelò suicida, come su Iaquinta, negli anni però il trequartista romano ha dato ragione al ct campione del mondo in carica, nel 2010. Al netto degli infortuni, ovviamente.

A Udine, “Er chiacchiera”, com’era ribattezzato, era stato protagonista anche in Europa, con Marino, con il Chievo aveva raggiunto la Roma mercoledì grazie alla goal tecnology.

A Bologna segna quando i rossoblù meriterebbero il successo. Il fumoso Falco perde palla a destra, Cacciatore serve il subentrato Gobbi che gli restituisce la palla sul filo del fuorigioco, cross all’indietro, controllo e destro angolato di Pepe. Alla Juve era stato titolare, spera di convincere Conte ad avere una nuova chances, a 32 anni.

L’altro acuto è di Albano. Non è il gorgheggio di Albano Carrisi, cantante pugliese, ma la respinta di piede di Albano Bizzarri sul rigore di Destro. L’argentino ha 38 anni, è il portiere più vecchio della A, un biennio fa cercava squadra e si candidava di persona, telefonando alle sedi. Altro che procuratori, intermediari o giornalisti amici. E’ stato anche al Real Madrid, giocò pure in Champions league, alla fine del millennio, a Catania aveva fatto benissimo, alla Lazio era riserva del bassanese Marchetti, al Genoa fece da balia a Perin, al Chievo para lui e benissimo. Al 36’ Giaccherini piazza lo spunto vecchia maniera, di quando si rivelò nella vicina Cesena, promozione e salvezza in A, con passaggio alla Juve e gli Europei del 2012 iniziati da titolare, contro la Spagna. Giac induce Frey al fallo, Destro calcia troppo centralmente.

La squadra di Maran era partita bene, con personalità, senza tuttavia essere molto pericolosa, come alla ripresa. Il Bologna esce alla distanza, confermando le difficoltà casalinghe, visto che al Dall’Ara vanta 10 punti, contro i 12 esterni. La manovra è anche gradevole, come sempre con Donadoni, Destro però fatica come con Delio Rossi. A metà secondo tempo è Giaccherini ad avvicinare il palo, poi Gastaldello si fa vedere di testa, il bilancio aggiornato con il cambio di panchina è di 16 punti in 9 gare, comunque da Europa league.

Il Chievo realizza nell’ultimo quarto d’ora per 5 volte in 6 partite, segnale eccezionale. Tiene il campo, si fa vedere anche in avanti con Cacciatore. I gialloblù hanno 11 punti sul Frosinone, si accingono alla 13^ salvezza in A, 8^ consecutiva, nonostante il budget e un bacino d’utenza minimo. Sono a +4 sulla creatura del presidente Joey Saputo, il più ricco d’Italia come famiglia, nonostante la pressione di Brighi e Taider e, a sinistra, di Masina e Giaccherini. Solo Giac è insidioso nel finale. Intanto però Maran ritrova la verve estiva.

Bologna-Chievo 0-1

GOL: 34’ st Pepe.

Bologna (3-5-2): Mirante 6; Rossettini 6 (45′ st Ferrari sv), Gastaldello 6, Oikonomou 5.5; Mbaye 5,5 (15′ st Falco 5), Brighi 6, Pulgar 5,5, Taider 6 (37′ st Acquafresca sv), Masina 6; Destro 5, Giaccherini 6,5. All.: Donadoni.

Chievo (4-3-1-2): Bizzarri 6,5; Frey 5, Dainelli 6, Cesar 6, Cacciatore 6,5; Rigoni 6, Radovanovic 6, Hetemaj sv (12′ pt Pepe 7); Birsa 5 (30′ st Mpoku 6), Paloschi 6, Inglese 5,5 (28′ st Gobbi 6). All.: Maran. Arbitro: Gavillucci di Latina 6,5.

Note: ammoniti Frey e Destro per gioco scorretto, Cacciatore per comportamento non regolamentare. Angoli: 5-4 per il Bologna. Recupero: pt 2’, st 4’. Spettatori: 15.818 (12.734 abbonati), incasso di 229mila euro (184.882 rateo).

A cura di Alessandro Mazzarino

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