
Dal Gazzettino del Nord-Est
Di Vanni Zagnoli
Altro che remuntada, con il Siviglia la Fiorentina va incontro all’eliminazione più pesante della sua storia, con un totale di 5 gol subiti e nessuno segnato. Fa peggio rispetto all’84, perchè 31 anni con l’Anderlecht pareggiò 1-1 al Franchi e in Belgio perse 6-2.
L’obiettivo realistico era vincere il ritorno, per migliorare il ranking dell’Italia in Europa, i viola si perdono in fretta, dopo la parata di Rico su Gonzalo Rodriguez. E’ sul centro sinistra che sono vulnerabili, dalla parte di Marcos Alonso e Basanta. A metà tempo, punizione di Coke, capitano andaluso, Savic è in ritardo, Neto non esce e il colombiano Bacca tocca in porta. Il raddoppio è analogo: calcio piazzato di Banega, sponda di Coke, Basanta svirgola e Carrico infila da distanza ravvicinata.
Montella conferma i limiti difensivi e di tenuta psicologica delle sue squadre. L’effetto Salah è svanito da un mese e mezzo, la condizione fisica è diminuita, peccato perchè il cammino europeo era stato eccellente, con le eliminazioni di Tottenham e Roma, teoricamente favorite.
Pizarro impegna il portiere da fuori, per passare i viola dovrebbero farne 6, la rimonta neanche inizia perchè a metà ripresa Ilicic calcia altissimo il rigore concesso per il contatto di Kolodziejczak su Pizarro. Nelle conclusioni, lo sloveno è impreciso quanto Mario Gomez all’andata. Il tedesco è in panchina, così il 4-2-3-1 spagnolo non ha problemi, in mancanza di un centravanti vero, e concede solo angoli.
Niente finale, dunque, per Manuel Pasqual, veneziano di San Donà di Piave, cresciuto a Motta Livenza, nella Liventina Gorghense, e rivelatosi a Pordenone e nel Treviso. A 33 anni, la meritava. Passano i sivigliani, alla 4^ finale in un decennio, e sempre vittoriosi.
Fiorentina-SIVIGLIA 0-2 (andata 0-3): pt 22’ Bacca, 27’ Carrico.