Il Gazzettino. La Juventus vince al Tardini a due minuti dal termine grazie a Morata, c’era però il fuorigioco di Llorente.

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Morata festeggiato dal connazionale Llorente

La prima stesura di Parma-Juve, prima degli interventi dalla redazione.

 

PARMA-JUVENTUS 0-1

GOL: 43’ st Morata.

Parma (3-5-2): Mirante 6; Mendes 6 (34’ pt Santacroce 6), Lucarelli 5,5, Paletta 6; Rispoli 6,5, Nocerino 6, Galloppa 6, Mariga 5, Gobbi 5,5; Palladino 6, Rodriguez 6,5.  All.: Donadoni.

Juventus (4-3-3): Storari 6; Lichtsteiner 6,5, Chiellini 6, Ogbonna 5,5, Padoin 6; Vidal 5,5 (26’ st Pogba 6), Pirlo 6, Marchisio 6; Pepe 6,5, Llorente 6, Coman 6 (32’ st Morata 6,5). All.: Allegri

Arbitro: Peruzzo di Schio 6,5.

Note: ammoniti Gobbi e Paletta per gioco falloso. Recupero: pt 2’, st 3’. Spettatori paganti 8344 per un incasso di 187mila195 euro.

Vanni Zagnoli

Parma

La Juve non vince la coppa Italia da 20 anni, quando battè proprio il Parma di Nevio Scala. Impiega 88’ per sbloccare il quarto di finale teoricamente più squilibrato. Sulla serata da 5,5 incidono le scarse motivazioni bianconere, la disperazione parmigiana e il fattore campo, deciso per sorteggio.

E’ Juve abbastanza vera, con i soli Buffon, Bonucci e Pogba in panchina fra i punti di forza abituali. Il neopresidente Kodra nega il fuggi fuggi generale dalla squadra ducale, tant’è che in campo c’è anche Paletta, in odore di cessione. Manca solo Cassano, insomma. L’avvio è equilibrato, gli emiliani tengono e ripartono. Si pensa che appena i tre volte campioni d’Italia vorranno, il gol arriverà, invece ci stavano i supplementari. Marchisio fatica un po’ contro Galloppa e Mariga, che peraltro non approfitta degli spazi. I gialloblù sono motivatissimi, alla prima accelerazione di Lichtsteiner però pagano con l’ammonizione di Lucarelli, sulla punizione Chiellini gira di testa in maniera debole. La Juve alza il pressing, viene coinvolto nelle offensive Pepe, perno azzurro con Lippi e poi scomparso per infortuni iniziati quasi 3 anni fa. Gioca a destra, come nell’Udinese e a metà tempo offre una serpentina degna di Causio. Ogbonna ha un’incertezza in fascia, Palladino calcia alto. L’arbitro Russo sorvola su un tackle probabilmente falloso di Mariga su Pepe e poi punisce uno sgambetto di Chiellini solo abbozzato. Lo spettacolo non decolla, pur ravvivato da fiammate di Cristian Rodriguez, vicecampione d’Europa con l’Atletico Madrid. Al 40’ Nocerino ha la palla buona, si fa rimpallare. Sull’altro fronte Coman combina poco, piaceva al Sassuolo al posto di Zaza, che invece non si muoverà. La linea difensiva juventina è molto armoniosa, Pirlo arretra a fare da schermo e a prendersi palloni, prima dell’intervallo regala un colpo di tacco per alleggerire su Ogbonna:  è fra le rare perle del primo tempo, assieme al cross mancino di Pepe, finito per caso sul palo.

Pure nella ripresa Gobbi soffre tanto Pepe, arrivano due squilli del 18enne Coman, che fa ammonire Paletta. E’ Llorente a deludere, non offre lampi, difficilmente potrà essere decisivo in Champions se resta in ombra anche in partite facili. Rispoli e Paletta replica per la squadra di Donadoni, alquanto dignitosa. La staffetta tra Vidal e Pogba oltre la metà della ripresa, il cileno sarebbe rimasto in campo volentieri. Entra anche Morata, per sbloccare il secondo quarto di finale, si fa vivo con un destro da fuori, il forcing torinese però non è così fluido e Ogbonna commette uno dei suoi errori rituali, non punito da Palladino. L’occasione da urlo arriva a 4’ dalla fine, su cross di Pepe Santacroce alza appena il destro frontale di Marchisio. Quando l’overtime sembra certo, Llorente (in leggero fuorigioco) serve Marchisio, che lancia in velocità Morata, Lucarelli e Paletta sono sorpresi e lo spagnolo infila facilmente. La Juve è in semifinale, senza brillare.

 

 

 

 

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