Il Giornale. Il blob di 10 mesi del Parma: dall’Europa League al rischio fallimento, tutte le promesse inevase dei presidenti e del dg Leonardi.

Questa è la stesura completa del pezzo uscito oggi su Il Giornale. Idea del vicedirettore Giuseppe De Bellis, avallata da Benny Casadei Lucchi, del desk sportivo.

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Il sindaco Federico Pizzarotti uno dei pochi a crederci alla salvezza societaria del Parma

Vanni Zagnoli

Quasi 10 mesi di promesse e illusioni, per il Parma, passato dall’Europa league conquistata sul campo e non disputata per il debito Irpef, a due scioperi di fila dei calciatori. Protagonisti il presidente Tommaso Ghirardi, l’ad Pietro Leonardi e poi i presidenti meteora: Doka, Giordano, Kodra e adesso Manenti.

19 maggio 2014. Leonardi: “Giocheremo l’Europa league al Tardini. Rendo onore a Torino e Verona per come si sono battute sino all’ultimo”. C’era persino lo stadio di Parma non fosse omologato. Il Torino poi diventerà il grande nemico dei crociati nella battaglia legale.

21 maggio. Ghirardi a radio Parma critica i tifosi: “Mi sono stufato di sentire tutti questi fenomeni che spiegano come va gestita la società: la gestiscano loro”. In effetti con l’autogestione sarebbe andata meglio.

29 maggio. L’alta corte del Coni respinge il ricorso del Parma sull’esclusione dall’Europa. Ghirardi: “Forse sono riusciti a farmi abbandonare il mondo del calcio”. No, perchè in realtà resterà sino a novembre.

30 maggio. Ghirardi accuse e lacrime: “Per un errore dello 0,60% ho perso quanto mi ero conquistato sul campo. Siete riusciti a farmi andare via dal mondo dello sport, dovete vergognarvi tutti. Io con il calcio ho chiuso, con lo sport ho chiuso: me ne torno al mio paesello. Chi tra quelli che mi hanno giudicato ha mai fatto sport, ha mai messo un euro per fare sport? Tutta gente che ha sempre guadagnato e ha vissuto sulle spalle dello sport. Sono partito dalla terza categoria, quando gli spettatori eravamo soltanto io e l’altro presidente”. Sperava di aggiustare un po’ il bilancio disputando l’Europa league, grida allo scandalo per coprire il deficit.

31 maggio. Lettera dei calciatori crociati a Ghirardi: “Siamo pronti a ripartire ma abbiamo bisogno di lei, della sua passione, della sua onestà”. A febbraio, poi, gli stessi lo giudicheranno il maggiore responsabile.

 

2 giugno: Ghirardi a Radio Rai: “Cassano come può restare senza l’Europa conquistata sul campo? Anche Donadoni è a rischio”. Cassano poi rimarrà, idem l’allenatore, per non avere trovato l’accordo economico con la Lazio.

3 giugno. Leonardi: “Il Parma è sano e non è in svendita. 15mila abbonati potrebbero convincere Ghirardi a restare”. L’ad nega il buco finanziario, per evitare di cedere a prezzo ribassato Parolo e Biabiany (mandato indietro dal Milan per un’aritmia).

5 giugno. Il commercialista Luca Marotta analizza il bilancio del Parma per Teleducato: “Ghirardi si è impegnato a garantire la continuità aziendale sino al 31 dicembre”. A novembre cederà a Taci perchè la madre Gabriella Pasotti non vuole più buttare soldi nel calcio.

5 giugno: Teleducato: “Perquisizioni alla Sts (azienda che garantisce i servizi allo stadio Tardini, ndr) e a un’azienda di Ghirardi”. Il Parma ovviamente minimizza.

22 luglio. Leonardi: “Mi hanno derubato e c’ho voglia di andarmi a riprendere l’Europa league”. “Riprendiamola”, diventerà lo slogan che si ritorce contro l’ad, perchè la squadra non uscirà mai dalla zona retrocessione.

24 agosto. Leonardi: “La cassanata è una buffonata”. Il 29 la ammette: “C’è stata, ma è stata ingigantita”. Cassano era rimasto nonostante la squadra indebolita, ma già prima dell’inizio del campionato si rendeva conto delle difficoltà economiche e allora in allenamento sbottò.

1 settembre. Prima puntata di Bar Sport, TvParma. Ghirardi: “Questo Parma è superiore, più forte rispetto alla scorsa stagione”. A metà febbraio sarà virtualmente retrocesso.

12 settembre. Ghirardi resta presidente: “Non avrei regalato il club, ma non sono arrivati acquirenti. Rimango perchè altrimenti il Parma sarebbe scomparso”. Il 16 novembre pagherà solo la prima mensilità della stagione.

 

7 dicembre. Leonardi: “Il Parma ceduto a una cordata russo-cipriota. Vicepresidente sarà Fabio Giordano, già presentato ai giocatori”. In realtà è passato all’albanese Taci.

16 dicembre. Comunicato del Parma: “Pietro Doca sarà il nuovo presidente”. Il gioielliere albanese di Piacenza dapprima è “felicissimo”, ma il giorno dopo frena: “Non sono ancora il presidente”. E due giorni più tardi rinuncerà.

19 dicembre. L’avvocato romano Fabio Giordano presenta la nuova proprietà: “Dastrosa holding limited”. Poi “Dastraso” (la forma corretta). Cambia ancora in “Dastroso”. “Il gruppo ha un fatturato di 2mila miliardi. A febbraio o marzo i nuovi proprietari usciranno allo scoperto, per il momento ho un patto di riservatezza”. La holding è stata creata ad hoc, a inizio novembre, e Taci non metterà un euro.

2015

22 gennaio. Il presidente Kodra, 29 anni, a una tv albanese: “Balotelli è stato a un passo da noi. Cerchiamo un grande centravanti”. Non arriverà alcun attaccante centrale. E Mario come poteva venire a giocare gratis?

6 febbraio. Il comunicato del Parma annuncia l’altro cambio di proprietà: “Manager di riferimento sarà Fiorenzo Alborghetti”. Questi però in una settimana sparirà da Collecchio: “Resto alle cartiere Pigna”.

11 febbraio. Alborghetti: “La documentazione è stata verificata dalla banca, il presidente Manenti non ha problemi economici”. Ha solo una società in Slovenia, con sede in una casa privata e 7500 euro di capitale.

16 febbraio. Manenti: “C’è il numero di cro per gli stipendi, paghiamo con l’home banking per evitare penalizzazioni”. Quattro giorni più tardi, i giocatori in banca scoprono che il codice è irregolare e dunque falso.

19 febbraio. Fra i tanti bluff del nuovo presidente: “Abbiamo un piano industriale da paura, i soldi ci sono”. Lascia intendere di portare da Russia e Ucraina 50 milioni, non arriva nulla.

27 febbraio. Manenti incontra il sindaco Pizzarotti: “E’ andata bene. Gli investitori? Ho un patto di riservatezza”. Il sindaco lo sbugiarda definitivamente: “Gli negheremo l’accesso allo stadio, ogni 2′ si contraddice”.

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