Il Messaggero (ieri): basteranno tra i 6 e 20 milioni per aggiudicarsi il Parma e allora potrebbe veramente ripartire dalla serie B.

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Nonostante il fallimento arriva qualche piccola buona notizia per il Parma

 

Parma

Il sistema calcio è sceso in campo in questi mesi per evitare che il Parma riparta dalla serie D, anche soltanto per questo la società fallita ha chance di ripartire dalla B. Federazione, Lega, assocalciatori si prodigano perchè la squadra termini il campionato, i giocatori rinunciano al 50-70% delle spettanze, per agevolare l’asta di maggio. Il prezzo per aggiudicarsi il club da fallimento può oscillare fra i 20 e i 6 milioni, comunque il compratore incasserebbe al più presto il “paracadute” riservato alle società retrocesse, ovvero una decina di milioni. Basterà proprio iscrivere il nuovo Parma alla serie B, per portare a casa quella cifra. La sicurezza è arrivata ieri in Lega, nell’incontro fra il dg Brunelli, il curatore fallimentare Guiotto e il consulente Demetrio Albertini, con analisi dei crediti arrivati dagli ex amministratori della società: diritti televisivi, sponsor e anche le (com)proprietà dei 130 calciatori.

Il Parma dunque imita il cammino  della scorsa stagione di Bari e Ascoli, fallite durante il campionato senza perdere categorie in sequenza, come accadeva prima e dopo il lodo Petrucci.

Sempre ieri, il tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento anche della Eventi sportivi spa, società di proprietà di Giampietro Manenti che deteneva il 90% del capitale sociale del Parma. Era semplicemente la controllante della società sportiva: “Lo stato di insolvenza appare conclamato e irreversibile – spiega la nota del tribunale -, con un debito complessivo di 63 milioni e 786mila euro, secondo il bilancio al 30 giugno 2014, a fronte di un attivo patrimoniale di 12 milioni”. E’ stato nominato un curatore fallimentare, Vincenzo Piazza, e c’è la speranza di unificare i due procedimenti.

Manenti è agli arresti domiciliari dopo 16 giorni di carcere, tramite un legale aveva chiesto che si pronunciasse il tribunale di Brescia, dove ha sede la Eventi Sportivi, l’eccezione però è stata respinta.

Vanni Zagnoli

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