Il Messaggero.it. Mimmo Ferretti: Montella, l’ex giallorosso che Firenze non ha mai amato davvero.

Il racconto di Mimmo Ferretti, al desk de Il Messaggero, su Montella. Sul cartaceo e anche su sport.ilmessaggero.it

http://sport.ilmessaggero.it/calcio/serie_a/montella-fiorentina-roma/1138288.shtml

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Vincenzo Montella

di Mimmo Ferretti

Il permaloso. A Firenze l’hanno ribattezzato così: il permaloso. Perché, dicono in riva all’Arno, tratta tutti (i giornalisti, soprattutto) con la puzza sotto il naso. E, nonostante quel fisico non da pivot, dall’alto verso il basso. Vincenzo Montella ha un (grande) passato da romanista e Roma è ancora la sua casa, ma non sarà (forse) solo per questo che l’ambiente viola non lo ama. Non l’ha mai amato. Perché lì uno che non si concede o si concede poco non va bene. Lo stile (antipatia, per qualcuno) è figlio del suo carattere, chiaro. Montella, del resto, è quello che ha tirato una bottiglia addosso a Fabio Capello perché continuava a preferirgli Gabriel Batistuta, non un ragazzino appena arrivato dalla Lega Pro. Personalità, si dice in questi casi. Forse anche un pizzico di presunzione, certo. Ma ogni volta che entra all’Olimpico da avversario, riceve solo applausi; quando si presenta sotto la tribuna del Franchi, invece, sono mugugni. Domenica sera, vedrete, i tifosi della Roma gli rivolgeranno per l’ennesima volta un pensiero affettuoso (come dimenticare il poker nel derby?), mentre il “suo” pubblico sarà più freddo. E non v’è dubbio che – per spiegare la faccenda – l’aver perso da fiorentino tre volte su tre contro Garcia abbia un peso determinante, perché la Roma a Firenze è subito dietro la Juventus nella classifica degli avversari più odiati. Come sempre, però, occorre capire che cosa si vuole da un allenatore e, soprattutto, valutare il materiale a sua disposizione. Non risulta che la rosa della Fiorentina sia stata costruita per vincere lo scudetto e, quindi, lottare per un posto in Champions (la Fiorentina è a tre punti dal terzo posto) non dovrebbe essere così disonorevole.
PENSIERI E PAROLE
Contro Garcia, come detto, ha sempre perso e fa strano pensare che poteva starci (ancora) lui sulla panchina giallorossa, come accaduto nel post Ranieri. La Roma targata Usa, però, non si fidò e gli preferì Luis Enrique. Vincenzo ci rimase male (malissimo…) ma ha sempre evitato di rinfacciare qualcosa a qualcuno del management giallorosso che lo aveva tradito, oltre che sedotto e abbandonato. Orgoglioso, questo sì. Della serie: chi non mi vuole, non mi merita. Le stesse cose pensate quando, dopo aver portato il Catania all’undicesimo posto, venne più volte (ri)contattato da Trigoria per prendere il posto proprio di Luis Enrique. La Roma, alfine, virò – a sorpresissima – su Zdenek Zeman, centrando poi soltanto al terzo tentativo la scelta dell’allenatore con l’ingaggio di Rudi Garcia. Storie di calcio, nulla più…

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