L’arte delle pr, come non fare carriera

Le pr sono un’arte, lo imparo vedendo in azione colleghi e colleghe. Diplomazia, sorriso, il giusto atteggiamento. “Mandami la mail, presenta pure le tue idee, valutiamo tutto”. Sai, dire di no subito uno resta male.

Poi non si farà mai niente. Le belle colleghe sono avvantaggiate, i giovani motivati, chi ha la mia età dà fastidio perchè non ha più voglia di fare gavetta, di fare il portaborse metaforico dell’editore o del caporedattore.

Non far carriera, come me, significa lavorare sulle esclusive, lavorare a ritmi alti, criticare i colleghi e il lavoro altrui. Tutte cose che se le fanno i personaggi televisivi affermati alimentano il loro personaggio, se lo faccio io è pericolossimo.

Arrigo Sacchi diceva bene: “In Italia, criticare con moderazione”. Intendeva le società. Nei media, l’editore, il direttore, la redazione. Perchè da fuori non si ha diritto di parola. Si è solo pedine nelle mani dei fortunati nelle redazioni.

Ragionare con la propria testa, non seguire le indicazioni di direzione, capiredattore, redazione significa essere tagliati fuori.

In tv, invece, proprio coglionismo e faccia tosta pagano.

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